Tutta colpa della xylella? Convegno a Manduria
Il Salento sta vivendo da mesi una situazione drammatica quanto intricata, che vede le popolazioni schierate con determinazione contro le istituzioni e in difesa del loro patrimonio agrario e paesaggistico. Esse ritengono infatti che il piano di eradicazioni degli ulivi imposto dal governo non sia sufficientemente giustificato dalla presenza di un batterio, la xylella fastidiosa, la cui origine e diffusione suscitano per di più molte perplessità. La vicenda presenta altresì un risvolto legale, in quanto amministratori locali, associazioni e singoli cittadini hanno fatto ricorso alla magistratura per tutelare i loro diritti. Il territorio di Manduria non è stato finora inserito nel piano di eradicazioni, ma potrebbe esserlo da un momento all’altro, sulla base di un semplice sopralluogo da parte del Corpo Forestale, poiché si trova ai confini con la zona considerata infetta. I Verdi di Manduria, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati della Provincia di Taranto, hanno pertanto ritenuto utile procedere ad un esame approfondito di tutti gli aspetti del fenomeno, attraverso la testimonianza di esperti e protagonisti, affinché la nostra cittadinanza e in particolare gli agricoltori possano attrezzarsi a fronteggiare una simile evenienza. Hanno pertanto organizzato un convegno che si svolgerà mercoledì 9 dicembre, a partire dalle ore 18,00, in sala consiliare-Palazzo di Città, piazza Garibaldi Manduria.
Dopo un breve saluto delle autorità, saranno presentate le seguenti relazioni:
LUIGI PACCIONE, Avvocato amministrativista
“I ricorsi al TAR come forma di difesa legale”
LUIGI RUSSO, Sociologo, Giornalista, Forum terzo settore Salento
“Una lettura sociologica, economica e politica della vicenda CO.DI.RO.”
TINA MINERVA, Associazione “Spazi Popolari” e “Popolo degli Ulivi”
“Azioni di contrasto alle eradicazioni: il ruolo della cittadinanza attiva e della mobilitazione popolare”.
DANIELE ERRICO, Agronomo
“Xylella: le basi scientifiche della lotta al batterio”.
Modera il convegno il prof. Pompeo Stano.