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Desertificazione, Casili (M5S) lancia l’allarme

Le nostre terre stanno morendo. Negli ultimi anni  abbiamo stressato le falde con emungimenti di enormi quantitativi d’acqua per usi irrigui, industriali e  anche domestici e stiamo imbarcando velocemente  acqua dal mare. La salinizzazione delle falde ci sta devastando e di questo passo non avremo più acqua con ripercussioni gravissime per la nostra agricoltura.” a lanciare l’allarme “desertificazione” è il consigliere salentino M5S Cristian Casili. “Questa è la risposta a chi oggi si chiede di cosa si stia ammalando la nostra Puglia e cosa stia accadendo nel Salento ed agli ulivi del Salento.”

“L’utilizzo di queste acque di scarsissima qualità – prosegue Casili –sta destrutturando e impoverendo i nostri suoli che si compattano, impermeabilizzano  e si allagano per giorni  dopo le prime piogge. Abbiamo percentuali di S.O (sostanza organica) che in media non superano l’1%. Continuiamo ad ossidare le nostre terre e a bruciare Carbonio. Continuiamo ad utilizzare diserbanti e concimi chimici su suoli ormai ridotti a mero substrato polverizzato. Negli anni abbiamo preso senza mai restituire nulla. Il bilancio è spaventoso. La Puglia insieme alla Sardegna è la regione con il più alto indice di desertificazione. I cambiamenti climatici verso un regime di tipo xerico peggiorano il quadro generale. Come è mai possibile non aver considerato tutti questi fattori per il disseccamento degli ulivi nel Salento?– prosegue il consigliere pentastellato – Un corretto approccio avrebbe dovuto considerare il sistema Ambiente-Albero-Suolo. E quindi clima, inquinamento dei suoli, diserbanti, pesticidi, fisiologia della cultivar coinvolte, età della pianta, sistemi di potatura, sostanza organica, microbiologia dei suoli, caratteristiche fisiche e chimiche dei suoli, incidenza di funghi e rodilegno…etc.”


Le soluzioni a questa seria problematica esistono, secondo il pentastellato, e consistono nel cambiare urgentemente  rotta e tornare a far brulicare le nostre terre di vita. Questa è la “battaglia” di tutte le battaglie, perché senza terra un popolo non ha modo di esistere.” ma cosa si può fare concretamente? Recuperare le acque reflue urbane opportunamente affinate per usi irrigui e ricaricare così le falde.Recuperare l’umido prodotto dai cittadini per farne compost di qualità e restituirlo alle terre. Di questo – conclude Casili – si deve urgentemente occupare la Regione Puglia.”

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