Attraverso la misura comunitaria 313.3, infatti, l’ente ha progettato e realizzato una serie di sentieri, un intervento che nelle premesse, e concretamente, si integrerà con le peculiarità paesaggistiche dei comuni coinvolti. Insomma, dopo averne favorito l’arrivo e dopo averli rifocillati, il Gal ha pensato anche alle occasioni di svago per i turisti della terra delle Gravine.
L’idea progettuale è semplice e allo stesso tempo, almeno per il nostro territorio, innovativa. La dotazione di sentieri, infatti, è un elemento acquisito da anni in diverse regioni italiane: dove il turismo montano è forte, la disponibilità di infrastrutture di questo genere è ampia. In Puglia, invece, e soprattutto in provincia di Taranto, territorio che si è riscoperto culla della cultura rupestre, questa spiccata vocazione non ha mai trovato corrispondenze concrete. I turisti, quindi, hanno sempre dovuto fare da soli per esplorare murge, gravine e campagne.
Il Gal “Luoghi del Mito”, recuperando vecchi tracciati o creandone di nuovi, e dotandoli soprattutto di adeguata cartellonistica informativa, ha inciso profondamente nella prospettiva di sviluppo del turismo locale. Si tratta di un investimento che sfiora gli 800mila euro, ormai quasi completo, che ha permesso la realizzazione di sei percorsi, tutti con caratteristiche differenti: “Castello di Massafra”, “Mottola rupestre e pineta dello Spallone”, “Conca d’Oro” a Palagiano, “Cripta di Santa Lucia” a Palagianello, “Castellaneta in MTB”, “Laterza rupestre – Laterza in MTB”.
Questo intervento, però, supera di slancio il semplice concetto di infrastruttura. «Non si tratta di sentieri utili solo a muoversi da un luogo ad un altro, insomma – ha spiegato il presidente del Gal “Luoghi del Mito” Alfonso Cavallo –, sono percorsi che penetrano la storia dei luoghi, la loro cultura, la loro identità di territori sospesi tra gravine e mare. Sono elementi di conoscenza che si integreranno con gli altri interventi che abbiamo realizzato, al fine di completare il quadro della programmazione ormai terminata».
Destagionalizzare il turismo, attirare nuovi visitatori, sdoganare l’immagine del territorio emendandola dagli stereotipi, sono azioni che il Gal ha portato avanti, concetti sui quali lavorerà con ancor maggiore dedizione nella prossima programmazione: «Dobbiamo essere orgogliosi del nostro territorio – ha concluso il presidente Cavallo –, dobbiamo smetterla di vergognarci della nostra provenienza. Abbiamo un territorio meraviglioso, ricco di storia e cultura, godiamo di paesaggi altrove introvabili, produciamo il meglio dell’agricoltura nazionale: dobbiamo crederci e lavorare affinché la terra delle gravine sia scoperta anche da chi si ferma solo alle apparenze, immagini distorte che pretendono di ridurre un luogo così bello alle sole ciminiere della grande industria. Noi siamo molto altro, e attraverso questi e altri interventi, lo dimostreremo».
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