Un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di far luce sulla situazione della discarica Vergine e del depuratore delle acque reflue di Lizzano, comune in provincia di Taranto. A presentarla è stata l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, la tarantina Rosa D’Amato. “Nell’aprile 2015 – si legge nell’interrogazione – è stata ritirata l’AIA alla discarica per mancanza di garanzie finanziarie, ma i cittadini subiscono i rischi di una potenziale contaminazione delle falde, dato lo stato di abbandono dell’impianto.
Inoltre, per quanto riguarda il funzionamento del depuratore, le analisi di Goletta Verde, effettuate nel giugno 2015, hanno definito ‘fortemente inquinato’ il campione prelevato alla foce del fiume Ostone a Marina di Lizzano, nei pressi dello scarico del depuratore. Tra l’altro – si legge ancora – una pediatra ha ‘riscontrato alcune patologie particolari nei bambini’ che potrebbero essere ricollegate a una non corretta gestione della discarica Vergine. Si sono registrati diversi casi di ipotiroidismo congenito e malattie respiratorie nei bambini sotto i cinque anni. I dati del comune di Lizzano pare che combacino con quelli relativi ai bambini di Taranto che vivono vicino all’Ilva”.
Per tutte queste ragioni, D’Amato ha chiesto alla Commissione di far luce su eventuali violazioni delle normative Ue sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, chiarendo inoltre se l’esistenza di garanzie finanziarie sia requisito indispensabile per l’AIA. L’eurodeputata ha anche chiesto, sulla scorta di una precedente interrogazione relativa alla gestione dei fondi Ue da parte dell’Acquedotto pugliese, di verificare “l’ammissibilità delle spese del progetto europeo” per il depuratore delle acque reflue del comune di Lizzano.