«Secondo noi non c’è rischio che non vengano confermati gli 800 milioni di euro di garanzia statale: la norma presente nell’attuale legge di stabilità, che a sua volta richiama una norma pre-esistente che riguarda l’Ilva, non si riferisce ai fondi in questione, ma rappresenta un istituto di natura generale e non c’è motivo per considerarlo decaduto. Vi è solo una riflessione che è bene venga fatta e che confidiamo venga fatta: e riguarda la possibilità di rafforzare e migliorare tale istituto giuridico». Lo ha detto Corrado Carrubba, commissario straordinario dell’Ilva, oggi a Genova in occasione della presentazione del volume dedicato all’archivio dell’azienda siderurgica, commentando la «vicenda svizzera», riguardante il blocco da parte del tribunale di Bellinzona del rientro in Italia di 1,2 miliardi sequestrati ai Riva e che devono essere impiegati nei lavori ambientali a Taranto. Quanto al blocco dei fondi in Svizzera, ha detto Carruba, «noi non siamo parte processuale in senso tecnico: chi potrà fare ricorso, se riterrà di farlo, è la procura territoriale di Zurigo,la cui decisione è stata modificata dal tribunale federale. Saranno loro a valutare, noi riteniamo che tutte le strade vadano perseguite». Confermato il ruolo chiave di Genova: «L’Ilva è l’Ilva ed è inscindibile: per noi è una ed è fatta di Taranto,perché il problema principale è a Taranto, ma anche di Genova e delle altre realtà produttive». (Adnkronos)