Atelier Taranto: parte il confronto sugli scenari innovativi
Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto di ricerca ATELIER TARANTO, promosso dallo studio di architettura UNLAB con il supporto dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia e della Creative Industries Found NL, con il patrocinio del Comune di Taranto, dell’Ordine degli Architetti di Taranto, nella cui sede si è tenuto l’incontro con i giornalisti, di Legambiente Taranto e della cooperativa NoveLune.
UNLAB sono l’architetto Andreas Faoro e l’urban designer Francesca Rizzetto. Entrambi veneti, da anni vivono in Olanda, a Rotterdam, e sviluppano progetti innovativi, di inclusione urbana e sociale, su scala internazionale. Quando hanno scoperto Taranto, se ne sono innamorati. Da qui l’idea di mettere insieme competenze diverse per provare a contribuire al riscatto del territorio ionico.
“ATELIER TARANTO è un metodo di progettazione inclusivo che vuole ridefinire un ambito territoriale, non comprendendo solo la questione Ilva o la Città vecchia ma riconsiderando il campione territoriale definito dall’ordinanza regionale del 2010 – spiega l’architetto di UNLAB Andreas Faoro – un’ordinanza che per noi è diventata oggetto di studio. Dopo una prima fase di conoscenza del territorio e dei suoi attori, arriviamo alla prima tappa, questa due giorni, che speriamo serva ad attrarre altre realtà locali ed internazionali. Non vogliamo sovvertire nulla, partiamo da quello che già c’è sulla carta e che può essere potenziato o messo in piedi: penso al distripark, alle masserie, all’idea di un parco territoriale. Ci aspettiamo due giorni di confronto, di stimoli di riflessioni, di possibili interpretazioni o esplorazioni di questo territorio. L’obiettivo è rendere questa piattaforma al più presto operativa, entrando così in una seconda fase. Le tematiche sono molte, la complessità della situazione di Taranto come professionisti ci stimola tanto ma al contempo richiede un’analisi multidisciplinare, per questo sono stati coinvolti professionisti che appartengono ad ambiti diversi, dalla sociologia alla biologia, dalla storia alla musica”.
“L’esigenza di ripensare le città con una forte componente industriale è già in atto in Europa – ha ricordato Francesca Rizzetto, urban designer di UNLAB – e Taranto è un caso da studiare da questo punto di vista. Io credo che questa città potrà avere il proprio riscatto, solo collaborando.
Atelier Taranto non esisterebbe senza il supporto di partner del territorio come Comune, Autorità Portuale, Ordine degli Architetti, Legambiente o cooperativa NoveLune ed altre potranno aggiungersi. Questa due giorni non è il punto finale ma un momento intermedio verso l’elaborazione di proposte progettuali, che verranno pubblicate sul sito www.atelier-taranto.eu, costantemente aggiornato”.
“Abbiamo colto con grande attenzione la sollecitazione che ci è venuta dallo studio Unlab di Rotterdam, perché parlare di Taranto non è mai sufficiente ed i momenti di confronto non sono mai abbastanza. Noi – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Taranto, Massimo Prontera – cerchiamo da tempo di contribuire alla promozione di un dibattito. La situazione della nostra città può essere accomunata a quella di altre parti d’Europa e del mondo e per questo è importante lo scambio, partendo da elementi concreti. Fornire idee nuove ad un territorio che spesso corre il rischio di essere troppo autoreferenziale non può che far bene alla nostra città”.
“Sicuramente è positivo avere attenzione da parte di professionisti che vengono dal nord Europa – ha aggiunto Mimmo Netti, dirigente del settore urbanistica del Comune ionico, intervenuto a fare le veci del sindaco Stefàno – e costituisce un punto a favore per il lavoro che si sta portando avanti, sia da parte dell’amministrazione che degli altri enti, anche con strumenti come il Cis. Questo contributo di Atelier Taranto sarà valutato ed acquisito dal Comune se condiviso e se potrà dare ulteriori risorse e spunti alla nostra città”.