Ilva, mons. Santoro: “Qui si muore ancora, servono fatti”
«Siamo in una fase in cui bisogna passare dalle promesse ai fatti: la gente a Taranto attende dei segni chiari, delle risposte precise da parte del governo». Sono le dichiarazioni rilasciate da monsignor Filippo Santoro arcivescovo di Taranto a Radio Vaticana. «Visto che nella legge di stabilità del presidente Renzi sono stati stanziati 800 milioni di euro a favore dell’Ilva, attendiamo che ora seguano i fatti – dichiara Santoro – Noi però, come fatti, notiamo tristemente un lutto accaduto di recente: quello di Cosimo Martucci, 49 anni di Massafra, di una ditta esterna all’Ilva ma sempre a questa collegata, che ha perso la vita». Sottolinea l’arcivescovo: «Ci troviamo di fronte a lutti che si susseguono. Ed è ancora più grave, perché non se ne parla a livello nazionale. A livello locale, aspettiamo proprio una svolta, altrimenti sarà troppo tardi». Poi, un altro passaggio: «La situazione dell’Ilva è che la difesa del lavoro, con i vari ammortizzatori sociali, sta funzionando. L’occupazione continua, grazie a tutte queste varie forme di sostegno al lavoro. Però, per il futuro, di fatto, c’è una calo della produzione. Quello che ci aspettiamo, e che anch’io varie volte ho chiesto al governo, è che l’adeguamento degli impianti sia fatto quanto prima. L’altro punto importantissimo riguarda la copertura dei parchi minerali. E poi, ancora, ci aspettiamo che si dia continuità alle bonifiche. Sono dei segni che devono essere attesi e quindi delle risposte che devono essere date».