Eni, Petraroli (M5S) “interroga” Galletti su sostanze odorigene
“Le emissioni odorigene di gas provenienti dalla zona industriale di Taranto sono diventate un problema serio per i cittadini della città dei due mari. Queste emissioni sono state giudicate responsabili di diversi malori che hanno reso necessarie, in alcuni casi, le cure ospedaliere. La raffineria Eni di Taranto – afferma Cosimo Petraroli, deputato del MoVimento 5 Stelle – è considerata tra i possibili impianti responsabili delle “fughe di gas”. L’Arpa ha eseguito, diverse volte nel corso degli anni, delle ispezioni all’interno dello stabilimento, eseguito dei prelievi di acque e verificato le condizioni della qualità dell’aria attraverso la propria rete di monitoraggio, anche su incarico della procura tarantina che già in passato ha avviato indagini per individuare i responsabili delle fastidiose emissioni. I dati sono rilevati, da Arpa Puglia, – spiega Petraroli (M5S) – dalle “centraline presenti all’interno della Raffineria Eni e in città”. Nell’ambito delle “sostanze odorigene”, le relazioni, stilate dall’agenzia regionale, considerano esclusivamente “il solfuro d’idrogeno (H2S), composto da zolfo molto odoroso anche a basse concentrazioni”, sottoprodotto di alcune attività industriali tra le quali la raffinazione del petrolio. Le normative vigenti, sia quella europea, sia quella nazionale – prosegue il pentastellato, membro della commissione politiche dell’UE – non stabiliscono valori limite, soglie di allarme e/o valori obiettivo di qualità dell’aria per questo particolare composto chimico. Per questi motivi, a seguito della nuova inchiesta avviata dalla magistratura tarantina sulle nubi di gas, ho depositato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Galletti per capire se il Governo ha intenzione di attivare tutti i provvedimenti necessari per risolvere definitivamente il problema”.