Elvira Mazza, presidente ANTEAS Taranto, ha spiegato che «scopo principale del progetto “Giochiamoci… su” è di fornire assistenza psicologica e sostegno ai bambini, figli di detenuti, in occasione delle loro visite presso la Casa Circondariale per incontrare un loro genitore: si calcola che siano circa 400 i piccoli che ogni settimana si recano in visita presso la Casa Circondariale di Taranto!».
«È un’attività – ha poi detto Elvira Mazza – che necessita di una idonea formazione, indispensabile quando ci si deve approcciare a soggetti che vivono un profondo disagio: a tal fine l’ANTEAS ha organizzato un corso di formazione a favore dei propri volontari che, tenuto dalla docente psicoterapeuta Maria Concetta Guzzi, ha lo scopo di fornire le conoscenze psicologiche e tecniche relative all’accompagnamento e al sostegno di bambini che, da 0 a 14 anni, sono in attesa di incontrare il proprio genitore detenuto».
Il corso, della durata complessiva di 20 ore e articolato in sette incontri settimanali, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, inizierà nel pomeriggio di domani (martedì 17 novembre) presso la sede dell’ANTEAS di Taranto (corso Umberto n.144 – info: 099 459.53.62, cell. 335.7475349). Il corso prevede la formazione teorico-pratica degli operatori, anche con l’affiancamento degli operatori sul campo, nonché lavoro d’equipe e attività in rete nell’ambito del partenariato di “Giochiamoci… su”; si insegneranno anche l’osservazione sistematica sul campo, la raccolta di dati sensibili, la supervisione e il monitoraggio delle attività promosse dai volontari, la valutazione finale degli interventi e del progetto nel suo complesso.
Nell’ambito del progetto “Giochiamoci…. Su”, al fine di contenere le tensioni e le emozioni naturalmente presenti in tali circostanze, nella Casa circondariale è stato allestito il cosiddetto “corner ludico”, uno spazio dedicato ad attività ludiche e ricreative dove, con personale opportunamente formato, vengono organizzati laboratori che favoriscono le capacità sensoriali e motorie dei piccoli; è un luogo protetto dove i piccoli ospiti vengono educati al rispetto delle regole, si ascoltano i loro bisogni e, attraverso l’osservazione, si costruiscono dinamiche che facilitino la gestione degli stati emotivi.
Più in generale, il progetto “Giochiamoci… su” vuole anche favorire la relazione genitore-figli all’interno del nucleo familiare al fine di valorizzare in modo costruttivo e creativo le potenzialità del singolo genitore e, inoltre, aumentare il livello di attenzione ai diritti dei minori da parte delle istituzioni e della comunità. Il progetto intende facilitare l’incontro col genitore recluso che continua a rappresentare una fonte affettiva importante, solo temporaneamente sospesa nella sua fisicità, ed osservare lo scambio relazionale e comunicativo per permettere di mantenere salda la funzione genitoriale.
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