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Ilva, Galante (M5S): “Emiliano e Renzi si rimbalzano colpe”

Lo stabilimento Ilva visto dai tetti del quartiere Tamburi, 19 settembre 2013.ANSA / CIRO FUSCOLo stabilimento Ilva visto dai tetti del quartiere Tamburi, 19 settembre 2013.ANSA / CIRO FUSCOVorrei ma non posso” secondo i consiglieri M5S Emiliano continua a nicchiare sulla questione Ilva. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, in Regione Puglia chiede al governatore di prendere una posizione chiara e netta e per voce del consigliere tarantino Marco Galante rilancia un progetto “già in via di definizione e che vedrà la luce nei prossimi mesi” che conduca ad una dismissione controllata dell’area ILVA. “Creando alternative occupazionali che guardano al territorio e all’indotto, – afferma Galante – con particolare attenzione alle prospettive di sviluppo autosostenibile, che prenda in considerazione le naturali vocazioni dell’area. Ci basterebbe solo ispirarci ai piani di riconversione industriale attuati con successo altrove: nella Rhur in Germania e nella regione Basca della Spagna,  a Bilbao.”

In consiglio regionale, il Presidente Emiliano ha risposto ad una interrogazione sul caso ILVA, ribadendo per l’ennesima volta di trovarsi in una situazione di stallo e rimbalzando le responsabilità come spesso accade sul Governo centrale, che terrebbe all’oscuro la Regione per quanto concerne i dati economici aziendali. “Emiliano ha smesso di parlare di “ambientalizzazione” ma non ha dichiarato nulla di nuovo rispetto alla campagna elettorale – dichiarano i cinquestelle – Non si può più aspettare la magistratura o il governo centrale. E’ arrivato il momento che il Consiglio regionale e la Giunta costruiscano con il Presidente Emiliano, anche e soprattutto nel suo ruolo di assessore alla sanitàuna visione politica e programmatica sul dopo ILVA, che potenzi le risorse umane paesaggistiche e turistiche del nostro territorio. Il Presidente continua a ribadire che se potesse scegliere, a suo dire, sicuramente avvierebbe una chiusura economica programmata, scongiurando quella chiusura immediata che avrebbe, sempre a suo parere, effetti di natura economica, sociale e ambientale paragonabili a quelli del terremoto dell’Aquila.”

Anche Galante rassicura i lavoratori riguardo al fatto che l’ILVA non chiuderebbe domani. Il processo di dismissione, secondo gli orientamenti dei 5 Stelle, si articolerà nei prossimi 10-20 anni all’interno di un progetto organico ad ampio raggio, che è già in via di definizione e che vedrà la luce nei prossimi mesi. “La riconversione – conclude Galante – deve partire da una riscoperta di tutto l’arco jonico. L’alternativa va cercata fuori dall’ILVA, abbandonando la monocultura dell’acciaio che tanti danni ha provocato a livello occupazionale e di salute dei lavoratori e dei cittadini.”

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