Crisi e conflitto “non” sono la fine della famiglia

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TARANTO – L’evoluzione fa parte dello scorrere della vita, e i partners di una relazione non possono certo aspettarsi che la loro storia rimanga sempre la stessa! Tuttavia a volte si trovano sprovvisti di strumenti che servono a gestire il cambiamento. Talvolta le nostre difficoltà e i nostri disagi riflettono conflitti non risolti all’interno della nostra famiglia d’origine. Per dire cosa c’è alla base di un disaccordo è necessario conoscere le parti confliggenti, poiché ogni storia familiare ha una vita propria. La mediazione è un effettivo processo di osservazione  degli individui mirato a favorire la relazione.

Di solito le coppie si rivolgono a me inizialmente in momenti di estrema rabbia per causa di un evento di grave rottura (ad esempio un tradimento), ma dopo una serie di incontri conoscitivi si sviscerano i veri motivi che hanno portato al conflitto: differente gestione del denaro, educazione dei figli, frustrazione lavorativa, incapacità di ascolto reciproco, divergenti modalità di comunicazione dei sentimenti, differenti modi di vivere la sessualità e l’intimità, diversità di attaccamento alla famiglia d’origine.

Di fronte al conflitto che può condurre al caos, alla separazione, alla divisione,  ci sentiamo impotenti. Ed è allora che bisogna imparare a chiedere aiuto. Quando il mediatore si trova di fronte a persone che nutrono sentimenti di odio e di vendetta l’un l’altro, dapprima accoglie la sofferenza che provano i due configgenti per poi trasformare col tempo il conflitto in azioni costruttive. Perché, come diceva Aristotele: adirarsi è facile, ne sono capaci tutti, ma non è da tutti adirarsi con la persona giusta, nella misura giusta, per la giusta causa e con i giusti toni!

Nei configgenti c’è un grande bisogno di verità e di giustizia. La norma giuridica a volte può risultare insufficiente a soddisfare in maniera adeguata i bisogni delle persone; perché ognuno ha un proprio personalissimo senso di giustizia proveniente da una mappa di valori e vissuti diversi. La mediazione restituisce ai coniugi configgenti quel senso di giustizia laddove la norma giuridica a volte non arriva.

I vantaggi della mediazione familiare:

– In caso di separazione e divorzio già in atto, i coniugi che lo decidono sono accompagnati a “separarsi civilmente” e in tempi relativamente brevi raggiungendo accordi durevoli e soddisfacenti per tutti i membri della famiglia. Gli incontri di mediazione servono ad elaborare soluzioni condivise e concrete in tema di assegno di mantenimento, divisione dei beni, affidamento ed educazione dei figli, casa coniugale,  restando i coniugi protagonisti delle proprie scelte.

– È un aiuto concreto per essere genitori nonostante la conflittualità, prendendo consapevolezza del proprio ruolo al fine di sostenere la corresponsabilità dei genitori nel progetto educativo dei figli e offrire loro stabilità e sicurezza.

– In caso di ricostituzione della unità familiare è una buona via per evitare la distruzione del rapporto tra le parti in conflitto; gli incontri  mirano a creare accordi concreti e stabili nel tempo sulle principali decisioni che  riguardano la famiglia. La coppia impara a stabilire direttamente i propri accordi e non delega ad altri.

Quindi parte del lavoro del mediatore è quello di aiutare la famiglia, sia individualmente sia come sistema, a vedere che la crisi e il conflitto non sono la fine della famiglia stessa, ma solo che essi impongono una sua ristrutturazione.

1510883_10202696253916381_898746898_n(3)A cura di Fabiana Salentino

Mediatrice familiare, avvocato

E-Mail: fabianasalentino@libero.it

Cell. 328.5680484

 

 

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