Bonifiche, i “Liberi e pensanti” al sindaco Stefàno: “Sicurezza per i bimbi dei Tamburi”

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Lo stabilimento Ilva visto dai tetti del quartiere Tamburi, 19 settembre 2013.ANSA / CIRO FUSCOI genitori dei bimbi che frequentano le scuole del rione Tamburi di Taranto, il più esposto all’inquinamento dell’Ilva, tramite il Comitato ‘Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensantì, oggi hanno rinnovato al sindaco di Taranto Ippazio Stefano la richiesta di far applicare agli istituti scolastici un sistema di filtraggio dell’aria. Nel corso dell’incontro è stato fatto presente che nonostante sia stato sottoscritto al Ministero dell’Ambiente un protocollo d’intesa per l’avvio dei lavori di bonifica del quartiere Tamburi con lo stanziamento di 8,5 milioni per le scuole, «si è dato vita solo a interventi di riqualificazione degli edifici. I bambini – ha sottolineato Cataldo Ranieri, operaio Ilva, portavoce del Comitato – continuano ad essere gassati ed avvelenati. Non è cambiando le finestre o rifacendo la pitturazione che si risolve il problema dell’inquinamento. L’amministrazione comunale non ha tenuto conto della legge del 18 dicembre del 1975, secondo la quale, laddove ci siano scuole vicine agli impianti inquinanti, come in questo caso, deve essere garantito un filtraggio dell’aria. Dato che ciò non è stato fatto, riteniamo che questa amministrazione non abbia tutelato la salute dei bambini». Il sindaco Stefano ha replicato sostenendo di aver già «convocato l’Arpa, l’Asl e il Cnr dopo aver appreso della preoccupazione diffusa tra le famiglie del quartiere. Dall’incontro è scaturita la necessità di chiedere all’Asl di valutare la possibilità di inserire metodi di filtraggio dell’aria. Se c’è la possibilità di rassicurare i cittadini, saremo felici di contribuire al miglioramento, e ora attendiamo un parere dai tecnici». In mancanza di risposte, il Comitato ‘Liberi e Pensantì ha annunciato che presenterà una denuncia penale.(ANSA)

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