Dalle nostre misurazioni risulta che il picco degli IPA si raggiunge attorno alle ore 7 – 7.30 e pertanto – a nostro parere – sarebbe sconsigliabile aprire le finestre in quella fascia oraria quando il vento viene dall’area industriale. Sarebbe anche sconsigliabile, a nostro avviso, fare corsa mattutina quando la città è investita da tale massa d’aria cancerogena, ma vorremmo che la ASL si esprimesse in merito, essendo deputata a fornire indicazioni per la prevenzione e la tutela della salute.
Ci rivolgiamo al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e a tutti i consiglieri regionali perché questa situazione risulta difficile da accettare anche sotto il profilo etico (si veda la foto allegata). Si sta effettuando un esperimento sulle persone. Va annotato che il 99% degli IPA è emesso dall’ILVA (secondo i dati Arpa 2010). La situazione non cambierebbe molto anche se vi fosse una riduzione del 90% degli IPA dell’ILVA. I dati sono inequivocabili, e sono riportati qui http://tinyurl.com/nllk2u4. Sono dati ottenuti con alcune simulazioni effettuate da PeaceLink utilizzando dati ARPA. Anche riducendo del 90% le emissioni di IPA dell’ILVA, l’incidenza di tale fabbrica su totale delle emissioni IPA dell’area di Taranto passarebbe dal 99% al 97%, e questo per via dell’assoluta sproporzione fra apporto ILVA (oltre 8200 kg/anno di IPA nel 2010) e apporto di tutte le altre fonti (circa 18 kg/anno di IPA).
Dalle misurazioni effettuate in questi giorni l’inquinamento si abbassa dopo le ore 10 per effetto dell’innalzamento del Planetary Boundary Layer (PBL) e questo ci induce a consigliare alla popolazione di effettuare il ricambio dell’aria in casa dopo tale orario. Ma vorremmo una conferma da parte della ASL per poter confrontare i nostri dati con i loro, se li hanno. La riduzione della concentrazione degli inquinanti dopo le 10 deriva dal sole che riscalda la terra. La terra dopo essersi riscaldata, cedendo calore, favorisce una “dilatazione” dello strato di aria che contiene il particolato inquinante. La dilatazione dello strato inquinante e l’innalzamento del PBL determina una diluizione degli IPA e un attutimento del pericolo. Ci stupiamo che queste informazioni non inducano la ASL a dare indicazioni di protezione della salute e di prevenzione, eppure l’anno scorso abbiamo sollecitato su questo punto un intervento della ASL. Il cambio di direzione politica della Regione ci auguriamo che favorisca anche un cambio nelle politiche di prevenzione. Sollecitiamo tutti i consiglieri regionali a porre la massima attenzione su tale tematica che riguarda la salute e la vita delle persone.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it
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