All’Oasi “La Vela” con gli occhi di Valentina

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larva 2TARANTO – Tutti dovrebbero vedere il mondo con gli occhi di Valentina.  E’ una bambina di nove anni, sveglia e curiosa, con grandi occhi che sanno indagare cose e persone. Le lenti dei suoi occhiali non filtrano, semmai amplificano. Rendono enorme anche ciò che agli adulti appare minuscolo, insignificante.

Valentina arriva all’oasi WWF “La Vela”, sulle sponde del mar Piccolo, un lunedì mattina, con la mano aggrappata a quella di Antonio. Ma chi è la figlia? Chi è il papà? Io vedo due corpi che si muovono in armonia tra alberi e cespugli in cerca di quella vita che si nasconde dietro un sasso, una foglia, un ramo. Nel camminare intrecciano idee e riflessioni, ipotesi e fantasie. Una rete di pensieri che non subisce interferenze. Poi lo sguardo di Valentina viene calamitato da qualcosa di piccolo e straordinario. Qualcosa che sarebbe sfuggito a chiunque altro: una larva di “Acherontia Atropos”.

larva 3Un giorno si trasformerà in una splendida falena, a dispetto di chi ha pensato di affibbiarle un altro nome:  “Sfinge Testa di Morto” perché sul lato dorsale del torace presenta una macchia biancastra con due puntini neri che ricorda la forma di un teschio.  Chi ha letto il libro di Thomas Harris “Il silenzio degli innocenti” e ha visto il film omonimo, ricorderà la sua immagine accostata a qualcosa di negativo.

Eppure si tratta di una falena innocua, dotata di una vera e propria specialità: è l’unica farfalla al mondo capace di produrre un grido con la faringe. Infatti, sia il bruco che l’adulto, quando vengono disturbati o si sentono minacciati emettono un suono abbastanza forte, simile a un cigolio o allo stridio di un topo. Il tutto per allontanare l’eventuale predatore.

falenaQuesto Valentina ancora non lo sa. Ma già la vedo, una volta tornata a casa, mentre cerca insieme al padre la definizione di “Acherontia Atropos” sulle pagine di internet o tra quelle di una enciclopedia. Così come intuisco la sua meraviglia nello scoprire che questa falena è talmente ghiotta di miele che alcune volte, mentre tenta di abbuffarsi in un alveare, si riempie così tanto da non riuscire più ad allontanarsi finendo soffocata da un agguerrito gruppo di api. Valentina scoprirà questo e molto altro dopo una visita all’oasi “La Vela”. Un paradiso a pochi chilometri dalla città, dove la natura insegna e l’uomo (di ogni età) impara.

Alessandra Congedo

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