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Iss: passo avanti per bloccare la neoplasia del colon

La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell Death and Differentiation da un team di ricercatori dell’ISS guidato da Ann Zeuner, insieme a un’equipe di colleghi del CNR di Napoli, dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e del National Cancer Institute statunitense, rappresenta un nuovo passo avanti nella comprensione delle cellule staminali di tumore del colon-retto. 

“La linea di studi sulle cellule staminali del cancro del colon rappresenta una delle eccellenze della ricerca nel nostro Istituto – afferma Walter Ricciardi – Si tratta di studi fondamentali perché l’incidenza di questo tumore è in rapida crescita soprattutto nell’Italia meridionale, anche a causa del progressivo abbandono della dieta mediterranea”.

I ricercatori dell’ISS hanno individuato dunque una caratteristica unica di queste cellule: la presenza sulla loro superficie di una proteina tipica delle cellule staminali embrionali, chiamata Cripto, che fornisce alle cellule tumorali un’aumentata capacità di generare altre cellule maligne e di formare metastasi.

“Abbiamo bloccato le funzioni di Cripto con degli “interruttori molecolari” in grado di sopprimere la presenza di questa proteina – spiega Ann Zeuner, ricercatrice del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS – e abbiamo ottenuto una inibizione delle attività cellulari collegate alla progressione e diffusione del tumore. Questo ci spinge a proseguire con le ricerche in questa direzione per poter individuare un bersaglio efficace per bloccare la diffusione del cancro”.

Ma da questi studi è emerso anche che le cellule staminali del tumore del colon-retto sono soggette a regolazioni molto complesse che le rendono simili a un bersaglio in movimento, sottolineando la necessità di perseverare con gli studi per poter giungere a terapie efficaci.

Nei tumori dell’intestino si trovano cellule dotate di proprietà particolari che le rendono resistenti alla chemioterapia e capaci di produrre metastasi, diffondendo la malattia in altri organi. Queste cellule, scoperte nel 2007 all’Istituto Superiore di Sanità da un gruppo italiano diretto da Ruggero De Maria e chiamate “cellule staminali del tumore del colon-retto”, sono oggetto di intensissime ricerche da parte di laboratori di tutto il mondo. Infatti, capire le caratteristiche e i punti deboli delle cellule staminali del tumore permetterebbe di sviluppare delle terapie capaci di eliminarle e di privare il tumore delle sue capacità di rigenerarsi, resistere alle terapie e formare metastasi.

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