Il caso Ilva ai tempi di Twitter: Cesareo scrive a Renzi ed Emiliano su crisi indotto
TARANTO – Il caso Ilva ai tempi di Twitter. Il 16 ottobre scorso il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, aveva scritto un tweet al presidente del Consiglio Matteo Renzi in cui diceva: “Presidente, grazie ancora una volta per l’attenzione a Taranto, leggo sulla stampa e spero sia risolutiva anche per l’indotto”.
Nel giro di qualche giorno, però, la situazione è cambiata, soprattutto dopo che si è diffusa un’indiscrezione di stampa: nella versione finale della legge di stabilità inviata al Quirinale, dopo la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato e il via libera del Consiglio dei ministri giovedì della scorsa settimana, sarebbe saltata la misura a favore delle imprese che lavorano con l’Ilva. La disposizione prevedeva procedure semplificate per l’accesso al Fondo centrale di garanzia.
Così, in queste ore, Cesareo torna a twittare sia al premier Matteo Renzi che al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Questo il messaggio per Renzi: “Presidente l’indotto Ilva ha fiducia nello Stato, i debiti non sono del privato. Necessità l’accesso al fondo di garanzia”. A Emiliano, Cesareo scrive: “Presidente necessita tuo intervento a supporto indotto Ilva. I debiti sono dello Stato e non del privato”. Questa la replica di Emiliano: “Vi ho avvisato per tempo dei rischi che corrono coloro che hanno fatto e fanno credito ai commissari. Sono al vostro fianco”.