Per il pg della Corte d’appello, Anna Maria Tosto, la crisi della grande industria, come l’Ilva di Taranto, «racchiude i problemi che oggi si pongono all’attenzione dei giudici: la tutela dell’occupazione, la tutela della salute, la tutela dell’ambiente, le ricadute sull’economia delle iniziative e delle decisioni della magistratura e con esse il tema del delicato equilibrio nei rapporti tra i poteri dello Stato». Il magistrato lo ha detto intervenendo al congresso nazionale dell’Anm cominciato oggi a Bari alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Penso – ha detto Tosto – all’agricoltura nelle nostre campagne segnata in misura scandalosa dal fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori e da un sistema di intermediazione della mano d’opera che ha abbandonato le forme rudimentali del caporalato ed ne ha assunto di nuove più sofisticate, per questo anche più pericolose e sfuggenti. Un cambiamento dentro il quale quello che resta sempre uguale è il morire dei lavoratori, sotto il sole, nei campi di pomodori o nelle vigne». «Morti bianche del lavoro nero – ha proseguito – In una regione con un triste primato di infortuni sul lavoro: solo una settimana fa qui a Bari hanno perso la vita due lavoratori, uno a distanza di poche ore dall’altro». «Tragedie irrimediabili – ha concluso – che chiamano la magistratura ad un rinnovato impegno, alla ricerca di sinergie virtuose con tutte le istituzioni, all’interno di una collaborazione che, senza rinnegare la specificità dei ruoli e delle professionalità , assicuri tuttavia una risposta dello Stato, unitaria e per questo efficace, ad ogni forma di sfruttamento, di umiliazione della dignità umana, di sopraffazione». (ANSA)