Ilva, Fiom: “No all’ingresso di nuovi privati”

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ilva fabbriNella serata di ieri si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico un incontro per fare il punto della situazione riguardo il gruppo Ilva, alla presenza del ministro Federica Guidi, dei commissari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carruba e delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Per quanto riguarda le risorse, il ministro ha comunicato che, nell’attesa che si sblocchino i 1.200 milioni di euro fermati dal ricorso degli eredi in Svizzera – dei quali, a parte il ritardo, c’è la certezza dell’arrivo – è stato deciso di anticipare parte di quella somma attraverso una clausola prevista nella legge di stabilità, che consente di utilizzare fino a 800 milioni di euro. Soldi che serviranno ad attuare il processo di ambientalizzazione dell’Ilva secondo quanto previsto dall’Autorizzazione integrata ambientale. Inoltre, per garantire la normale gestione del gruppo fino alla fine dell’anno sono stati recuperati attraverso le banche 150 milioni di euro di liquidità immediata.

Per quanto riguarda gli assetti societari, il ministro ha sottolineato la necessità di definire in fretta la costituzione e la nascita di una newco entro fine anno visto il ritardo sulla costituzione del fondo turnaround. Newco nella quale dovrebbero entrare la Cassa depositi e prestiti, soggetto di garanzia della gestione pubblica, e altri soci finanziari privati. Il ministro ha inoltre avanzato la possibilità, indirizzo che non risulta essere prevalente nel governo, dell’ingresso nella newco di un socio industriale privato. La Fiom durante l’incontro ha espresso le sue valutazioni. Per noi è positiva l’individuazione delle risorse, sia per la gestione ordinaria del gruppo che per l’attuazione del piano di ambientalizzazione. Inoltre, per quanto riguarda la nostra organizzazione è fondamentale riuscire a partire entro la fine dell’anno con la newco, dando la possibilità all’Ilva di tornare tra i competitor siderurgici, dopo i rallentamenti causati anche dai tanti decreti emessi.

Coerentemente con quanto già stabilito siamo assolutamente contrari all’ingresso nella newco di un socio industriale privato. È necessario realizzare il piano industriale approvato, con gli eventuali aggiustamenti necessari, accelerando la ripartenza a pieno regime dell’azienda. A partire dall’attuale assetto societario, bisogna prevederne un rinnovamento inserendo nuove figure da prendere sul mercato, cosa possibile attraverso la costituzione della newco. Solo dopo aver risanato e rilanciato l’Ilva si porrà il tema di cosa farne. Il prossimo 29 ottobre è già in programma a Roma un incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali. È necessario al contempo un percorso di monitoraggio in sede governativa, rispetto al quale il ministro Guidi si è già impegnata.

Fiom nazionale

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