Così il movimento Taranto Respira che interviene con una nota a firma dei portavoce Vittoria Orlando e Giovanni Carbotti.
«Se tutti gli 800 milioni fossero, ad esempio, destinati all’ILVA – aggiungono – questi da soli basterebbero a malapena a sanare i debiti di bilancio e quelli verso i fornitori non certo a riqualificare mano d’opera, ad effettuare bonifiche e a riammodernare gli impianti. E tutto ciò senza pensare in quale contesto ci si muove e cioè in un periodo di crisi mondiale dell’acciaio con una sovrapproduzione da parte della Cina, che si appresta a divenire “economia di mercato”, e una ormai cronica mancanza di commesse . Che senso ha allora investire in questa direzione? Ha senso sacrificare salute, distruggere risorse senza alcuna ricaduta occupazionale e prospettive future? Chi si vuole realmente salvare? E così, come da copione, oggi leggeremo le entusiastiche dichiarazioni dei sindacati, degli industriali, il nostrosSindaco ringrazierà il Governo per l’attenzione , tutti si riempiranno la bocca con “eco sostenibilità e ambientalizzazione”, mentre i bambini di Taranto continueranno a detenere il triste primato di mortalità infantile, i dipendenti a sperare di essere pagati il prossimo anno , i nostri giovani a programmare la loro migrazione verso altri lidi e i cittadini a sognare una città pulita, collegata con il resto del mondo e normalmente vivibile”.
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