Confcommercio chiama Emiliano: Taranto mal collegata alla Puglia e alle altre regioni

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emilianoFreccia Rossa arriverà  a Lecce. Una vittoria importante per tutti i Pugliesi e non solo per  i Salentini. Un risultato però monco della  necessaria  e non più rinviabile emancipazione di Taranto dall’isolamento al quale le discutibili politiche di Ferrovie dello Stato – ma anche di Aeroporti di Puglia – l’hanno relegata.   

Una città di oltre 200 mila abitanti assolutamente mal collegata al resto d’Italia – non vi sono infatti   treni notturni per  Roma e Milano-  come d’altra parte alla stessa Puglia (occorrono circa due ore di treno per raggiungere Bari) ed alle regioni confinanti.  Da anni i Tarantini, inascoltati  invocano il completamento del raddoppio ferroviario Bari- Taranto e la riqualificazione della rete ferroviaria in direzione della dorsale tirrenica.

La vicinanza con Matera, la Capitale europea 2019 della Cultura, potrebbe essere una grande  opportunità  per i comuni dell’arco  jonico-tarantino, siti in un  territorio – il comprensorio delle Gravine-   la cui omogeneità  rappresenta un continuum morfologico e culturale con la Città dei Sassi, ma èassolutamente necessario migliorare e qualificare i collegamenti tra Matera e Taranto. Stesso discorso per il turismo estivo che si riversa nelle grandi strutture ricettive del versante occidentale della provincia di Taranto, costrette a farsi carico dei costi aggiuntivi di trasferimento dei propri ospiti dagli aeroporti di Bari e Brindisi, quando a Grottaglie vi è  una pista assolutamente idonea (anzi più lunga rispetto alla media italiana) per l’atterraggio se non dei voli di linea almeno dei charter. 

Se è vero che Taranto   deve attrezzarsi per svolgere un ruolo primario nella geografia della Puglia turistica – come ha anche pubblicamente  sostenuto il governatore della Regione, Michele Emiliano, sin dalla  prima seduta di Giunta(svoltasi,  nel luglio scorso, proprio nel capoluogo tarantino)- non si può certo prescindere dalla efficienza dei  collegamenti ferroviari, su gomma ed aerei. Un asset che fa la differenza tra le  destinazioni turistiche, soprattutto quando in uno stesso ambito territoriale vi sono mete di vacanza più facilmente accessibili e meglio organizzate.

Da mesi viene ribadito  che il rilancio di Taranto rappresenta  una priorità per il Governo centrale, tant’è che lo stesso  premier Matteo Renzi  ha voluto scrivere la prima pagina dell’agenda governativa dell’anno in corso partendo da  Taranto, con l’ormai famoso  decreto numero uno del 2015. Un atto dovuto a fronte dei sacrifici che  vengono richiesti/imposti ai Tarantini.

Otto decreti di salvataggio dello stabilimento Ilva; ebbene, non si  può peròfare a meno di considerare come sul risanamento dello stabilimento siderurgico il Governo abbia mostrato  decisionismo e capacità di reperimento delle risorse fuori del comune. E’ mai possibile allora che un Governo così solerte non si accorga che Taranto, la città che sta a cuore a tutti i governi – centrale e regionale- non abbia nemmeno gli intercity, e che per prendere  il volo da Brindisi delle 6,40 per Roma è necessario alzarsi nel cuore della notte? 

Il tema è stato ampiamente sviluppato nel corso dell’ultimo Consiglio di Confcommercio Taranto, che ha dato mandato al presidente provinciale, Leonardo Giangrande, di richiedere  un incontro con il presidente del Consiglio regionale, Michele Emiliano, referente primario di un territorio che ha assoluta necessità di politiche pubbliche che sostengano il percorso di riqualificazione e rilancio turistico, promesso dal  Governo a compensazione dei danni subiti in decenni di industrializzazione forzata.

Confcommercio Taranto

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