Ilva, azienda ferma impianti a Taranto per il maltempo

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ilva fabbriTARANTO – A causa del maltempo che da diverse ore si e’ abbattuto su Taranto, l’Ilva sta fermando alcuni impianti dello stabilimento di Taranto perche’ allagati e per motivi di sicurezza. Lo si apprende da fonti sindacali. Il personale e’ stato invitato dall’azienda a tornare a casa “ma possono tornare nelle proprie abitazioni – dice Vincenzo Castronuovo, della Fim Cisl – solo coloro che vengono con mezzi propri. Per tanti altri c’e’ il problema dei mezzi pubblici, che non ci sono non essendo questo orario di cambio turno, oltreche’ dell’impraticabilita’ delle strade”. Tra gli impianti gia’ fermati, segnala Castronuovo, ci sono i Treni nastri, la produzione lamiere e i tubifici, “le cui aree sono allagate e completamente inagibili. Sta piovendo tantissimo da ore e non c’e’ drenaggio”. Difficolta’ segnalate anche nelle acciaierie.
  “Siamo in attesa – conclude Castronuovo – che l’Ilva ci comunichi a stretto giro tutta la mappa degli impianti fermati a causa del maltempo”. (AGI) 

USB: ILVA COMPLETAMENTE ALLAGATA

«L’Ilva è completamente allagata e la direzione ha comunicato che su diversi reparti i lavoratori erano stati invitati a smontare alle 11 a causa dell’inagibilità di alcuni impianti, ma gli autisti sono impossibilitati a raggiungere gli autobus per evacuare il personale degli impianti. Ritengo questa situazione vergognosa». E’ quanto si legge in una nota a firma di Francesco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto. Lo stesso precisa che “gli autisti del trasporto interno del personale sono bloccati all’interno del refettorio che è completamente allagato”.  Per Rizzo “è davvero assurdo che su diversi impianti come acciaierie, altoforno, officine, tubificio, entri la pioggia a causa dell’inesistente manutenzione dei capannoni”. Il sindacalista spiega che chi si dovrebbe occupare della sostituzione delle lamiere del tetto è in contratto di solidarietà. “Questa è l’ennesima conferma della disastrosa gestione commissariale che in questi anni ha pensato a strapagare numerosi manager con nessuna esperienza nella siderurgia, invece di pensare a sistemare e mettere insicurezza impianti e reparti”, conclude Rizzo. 

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