Teleperformance, Slc Cgil: a Taranto si rischiano 3mila esuberi
«Il Governo non sia complice dei padroni e approvi senza modifiche l’emendamento sulla clausola sociale dei call center». È l’appello lanciato da Andrea Lumino, segretario generale della Slc Cgil di Taranto dopo la proposta presentata da ASSTEL al Governo che mira a bloccare gli effetti della storica norma introdotta a tutela dei lavoratori. «Il Governo – ha aggiunto Lumino – non deve schierarsi accanto a chi vuole continuare a schiavizzare donne e uomini. In alternativa si assume la responsabilità di 3000 lavoratori a rischio. Già perché Slc Cgil di Taranto, qualora venisse modificata o svuotata, la garanzia sulla clausola sociale è decisa a ritirare la firma dall’accordo raggiunto sulla vertenza Teleperformance. È fondamentale oggi più che mai mantenere una linea coerente con gli impegni assunti e non dare spazio a una lobby. La decisione di rimandare a martedì prossimo la votazione dell’emendamento sulla clausola sociale è segno che gruppi di potere stanno premendo perché non vengano garantiti i diritti dei lavoratori per continuare a garantire denaro nelle tasche dei padroni. È ignobile – ha continuato il sindacalista tarantino – ma noi, come abbiamo fatto finora, non intendiamo abbassare la testa». Sull’argomento la Slc Cgil Taranto in una conferenza stampa, fissata per domani 15 ottobre alle 10 nella sede della Cgil, in via Dionisio, 20, illustrerà le ragioni che spingerebbero il sindacato, che da sempre lotta accanto ai lavoratori, a ritirare la firma dall’accordo del 28 Luglio. «Non è pensabile – ha concluso Lumino – che come per Teleperformance si continui a chiedere sacrifici esclusivamente ai lavoratori. Il Governo traduca in fatti gli impegni presi o si assume di gestire 3000 esuberi solo a Taranto».