Alla guida con lo smartphone? Può costarvi molto caro
TARANTO – L’uso dello smartphone al volante è consentito solo in stato di necessità. Ovvero quando una chiamata può evitare nell’immediatezza un danno grave per sé o per gli altri. Attenti però ad accampare scuse, invocando strampalate occasioni: nella maggior parte dei casi il ricorso viene rigettato anche facendo riferimento alla possibilità per il conducente di fermarsi a bordo strada ed utilizzare il telefono senza alcun pericolo per la viabilità.
Sono poche le situazioni, quindi, in cui, durante la marcia, è ammesso l’utilizzo del cellulare. In tutti gli altri casi è obbligatoria la presenza del viva voce o degli auricolari. Tale norma, dal 2012, è stata estesa anche ai conducenti professionisti come tassisti o autisti di autobus; eccezioni sono previste solo per le forze armate e i corpi di polizia. La violazione della norma comporta una sanzione amministrativa da 161 a 646 euro, a cui si può aggiungere la sospensione della patente da 1 a 3 mesi, se l’infrazione viene ripetuta nel corso di un biennio.
Per chi cerca un appiglio e non rinuncia a contestare una delle più comuni infrazioni, che colpisce un italiano alla guida su due, c’è una sentenza risalente allo scorso anno del tribunale di Lecce secondo la quale se il conducente non viene fermato, colto in fragranza di reato, il verbale redatto dalle forze dell’ordine non rappresenta “piena prova” e può essere smentito tramite adeguate prove contrarie tra cui rientra la testimonianza di un terzo trasportato.
– Alzi la mano chi non ha mai utilizzato gli abbaglianti per avvisare gli altri conducenti della presenza di un autovelox o di una pattuglia dei Carabinieri. In pochi sanno, però, che si tratta di un comportamento scorretto, sanzionato dall’articolo 153, comma 11, del Codice della strada che si occupa dell’ “uso improprio degli abbaglianti”.
La solidarietà tra conducenti può avere quindi un costo alto: 41 euro di multa e la decurtazione di un punto sulla patente. E’ il prezzo che ha pagato un automobilista di Cervere, in provincia di Cuneo, che per segnalare la presenza di un posto di blocco ha lampeggiato con gli abbagliati senza rendersi conto che, nell’opposto senso di marcia, transitava una seconda pattuglia che lo ha prontamente fermato e multato.
– Rc auto, la Camera dà il via libera alla tariffa unitaria. Potrebbe rappresentare la soluzione per abbassare il costo delle tariffe in città come Taranto, dove l’assicurazione è da anni più alta rispetto alla media nazionale. Ha superato il primo ostacolo, infatti, quella che potrebbe rappresentare una rivoluzione in ambito assicurativo.
Un’inversione di tendenza in favore degli automobilisti che hanno avuto un comportamento virtuoso negli ultimi cinque anni. Chi accetterà di installare la scatola nera potrà accedere ad un premio più basso, ottenendo un sostanzioso sconto sulla tariffa attuale. L’emendamento di fatto equipara i prezzi in tutta Italia, riducendo le differenze tra le regioni. Vedremo se diventerà legge.
A cura di Fabiana Di Cuia, laureata con lode in Scienze della Comunicazione – Giornalista – Insegnante di Scuola Guida, abilitata dal 2003.
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