Riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario e del supplementare; aumento del divisore orario; eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; condizioni retributive e normative inferiori per i nuovi assunti; ridefinizione del sistema di classificazione e l’introduzione di un capitolo sul Sud, che consenta di derogare al contratto nazionale; ulteriori interventi sul capitolo cooperative minori. Sono questi i punti sui quali i sindacati hanno espresso la loro contrarietà durante la trattativa della Distribuzione Cooperativa.
“Siamo pronti ad affrontare un rinnovo che abbia un progetto contrattuale, che dia stabilità alle imprese e all’occupazione” ha affermato Alessio Di Labio della Filcams Cgil “ma riteniamo necessario un cambio di passo da parte delle Cooperative, non siamo disposti ad affrontare un rinnovo che abbia l’unico obiettivo di ridurre salario e diritti“.
La Filcams CGIL ritiene che gli esiti delle vertenze occupazionali e dei rinnovi contrattuali di questi anni hanno già determinato sacrifici importanti per i lavoratori. Le imprese che vivono di vendite dovrebbero capire che è proprio la crisi dell’occupazione e della contrattazione che ha indebolito il potere d’acquisto dei consumatori e messo in ginocchio i bilanci delle cooperative.
Le giornate di sciopero coincidono con la mobilitazione della Grande Distribuzione Organizzata, perché, conclude Di Labio: “Il blocco della contrattazione nella grande distribuzione deve ricevere una risposta netta da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, in difesa dei loro diritti e del loro salario.”