Ilva, senatori Fi Pdl interrogano il Governo su commessa Tap

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tapLa realizzazione del gasdotto trans-adriatico (TAP, Trans-Adriatic pipeline) è al centro di un’interrogazione parlamentare presentata da alcuni senatori di FI PDL (Piccoli, Amidei, Bertacco Malan) che hanno chiesto ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali “per quali ragioni il Governo si sia disinteressato e non abbia supportato l’Ilva nella gara internazionale per l’acquisizione dell’appalto, relativo ai tubi indispensabili alla costruzione del gasdotto TAP per il quale il Ministero dello Sviluppo Economico a suo tempo aveva aveva firmato il decreto per l’avvio dei lavori. 

I senatori interroganti facendo presente che “la costruzione del gasdotto TAP è un progetto volto alla realizzazione di un nuovo condotto per il trasporto di gas, che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania, per approdare in Italia, nella provincia di Lecce, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dall’area del mar Caspio (Azerbaijan) in Europa, spiegano che “il progetto, nato per volere della Elektrizitats Gesellschaft Laufenburg (EGL), ora denominata Axpo, società svizzera, attiva soprattutto nel trading di elettricità, gas e prodotti finanziari energetici, che, nel 2003, inizio uno studio di fattibilità conclusosi nel 2006, con parere positivo circa la realizzabilità tecnica, economica e ambientale del gasdotto.

Il punto di approdo del gasdotto in Italia sarà San Foca, Marina di Melendugno, in provincia di Lecce. I senatori ponendo la questione chiedono ai Ministri interpellati “se è vero che la commessa per l’acquisizione dell’appalto, relativo alla produzione dei tubi, ammonta a 300 milioni di euro e se vi sia un nesso di consequenzialità tra la chiusura di uno dei due tubifici all’interno dell’Ilva di Taranto e la perdita dell’aggiudicazione dell’appalto. A fronte di ciò gli interpellanti chiedono anche al Governo quali azioni intenda intraprendere, al fine di evitare il licenziamento dei 15.000 dipendenti dello stabilimento tarantino, alla luce della perdita dell’ingente commessa e quali prospettive lavorative e occupazionali, nonché quale politica industriale strategica, siano state compiute in favore dell’Ilva di Taranto”. (Fonte: Teleborsa)

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