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Le parole sono importanti – Il ruolo del Mediatore Familiare

TARANTO – Se vi chiedessi di dirmi dei sinonimi di conflittoquali parole vi verrebbero in mente? Scommetto che vi sono venute in mente parole come “aggressività”, “violenza”, “scontro”, “guerra” e via dicendo. E in effetti non avete tutti i torti.  Il vocabolo conflitto in italiano è una parola che riprende il latino confligere, composto da cum e fligere, urtare, sbattere contro. Il prefisso cum stava a indicare che l’urto non era unilaterale, ma coinvolgeva almeno due parti: era cioè anche una lotta, un combattimento, o un contrasto. Tutti significati che aveva il termine latino e che ancora oggi conserva la nostra parola conflitto.

A pochissimi saranno venute in mente parole come “crescita”, “evoluzione”, “occasione”, “ricostruzione”, “collaborazione”.  Ma se ci soffermiamo sul suffisso cum capiamo che lo stesso indica un’associazione, un mettersi insieme e pertanto possiede una connotazione positiva. Questo perché nella nostra mente, e spesso nelle nostre esperienze, associamo i conflitti a qualcosa di faticoso, difficile, complesso, snervante, il fatto è che… è vero! I conflitti assumono il più delle volte questi tratti, ma il conflitto non necessariamente si trasforma in violenza.

In realtà, i conflitti sono una esperienza inevitabile nella vita di ciascuno di noi e possono riguardare la nostra persona, come quando abbiamo impulsi contraddittori che possono talora turbare in maniera consistente il nostro comportamentooppure possono riguardare noi in relazione con le altre persone, quando non si riesce a riconoscere il valore dell’altro e quindi lo si considera un antagonista, se non un nemicoQuesto avviene perché le parti configgendocondividono oltre alla lite anche un complesso sistema di norme sociali, valori, emozioni, simboli.

Il mediatore pone al centro di tutto la persona e i suoi valori più profondi, quelli che vengono raggiunti e feriti dal conflitto ed opera affinché emergano e vengano conosciuti e ri-conosciuti anche dall’altro configgente. La mediazione è un incontro nel quale si scopre che i conflitti non sono necessariamente distruttivi, ma possono essere anche generatori di un nuovo rapporto. Il mediatore, attraverso le sue domande, sollecita un processo di evoluzione. In questo modo le parti in conflitto si liberano dalla brutalità del conflitto trasformando il loro comportamento in accoglienza. L’incontro di mediazione è un momento, un luogo, in cui è possibile esprimere le nostre differenze e riconoscere quelle degli altri. Perche, come sostiene William G. Neville, uno dei fondatori della mediazione familiare: 

“Puoi entrare nel mondo di un altro solo se non ne sei spaventato”.

Per dire cosa c’è alla base di un disaccordo è necessario conoscere le parti confliggenti, poiché ogni storia familiare ha una vita propria. Posso dire che nei casi di cui mi sono occupata la storia familiare era stata pregiudicata dall’incapacità di avere una visione più ampia della realtà creando comportamenti rigidi e irremovibili, che non davano molto spazio al cambiamento. La mediazione è un effettivo processo di osservazione  degli individui mirato a favorire la relazione.  Il Mediatore familiare è un professionista qualificato, garante dell’equità e del dialogo fra le parti, un attento ascoltatore con il compito di gestire il conflitto e le emozioni. Il percorso di Mediazione Familiare è personalizzato per ciascuna coppia e ha lo scopo di creare accordi efficaci e duraturi tra le parti in conflitto perché realmente condivisi rispondenti ai bisogni di entrambiGli incontri di mediazione avvengono in un clima di rispetto ed imparzialità offrendo uno spazio neutro ed un tempo per discutere e confrontarsi sulle questioni al centro del conflitto.

Se siete interessati a conoscere il mondo della mediazione e gli effetti che la stessa può avere su voi stessi e sulle relazioni, vi invito a seguire la nostra rubrica! Vi ricordo che la mediazione è una buona via per evitare la distruzione del rapporto tra le parti in conflitto e offre uno spazio per  confrontarsi sulle questioni al centro del conflitto. In caso di  separazione e divorzio già in atto serve ad elaborare soluzioni condivise e concrete in tema di assegno di mantenimento, divisione dei beni, affidamento ed educazione dei figli, casa coniugale,  restando protagonisti delle proprie scelte.  È un aiuto concreto per essere genitori nella conflittualità, prendendo consapevolezza del proprio ruolo. Il resto lo scoprirete leggendo questa rubrica.

A cura di Fabiana Salentino, mediatrice familiare, avvocato

E-Mail: fabianasalentino@libero.it – Cell. 328.5680484

(Dal film “Palombella rossa” di Nanni Moretti)

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