Questa mattina presso la Prefettura di Taranto, la Commissione d’Inchiesta del Senato per la sicurezza sul lavoro e le malattie professionali, presieduta dalla senatrice Fabbri e composta dai senatori Barozzino e Borioli e dalla senatrice Pelino, ha incontrato in audizione le organizzazioni sindacali territoriali rispetto alla situazione ILVA.
La delegazione CGIL/FIOM, composta da Luigi Lamusta (segreteria CGIL, responsabile Industria e Sicurezza) e Vincenzo Vestita (Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza – ILVA), ha sottolineato con forza la gravità della situazione, che permane in una grande incertezza determinata dai ritardi nello sblocco delle risorse previste per l’attuazione del Piano Ambientale e dal conseguente mancato avvio della New Co.
La CGIL e la FIOM hanno portato a conoscenza della Commissione che in ragione della complessità, dell’estensione e della situazione contingente dello stabilimento è assolutamente necessario un impegno straordinario e non rinviabile anche per il complesso di aspetti che attengono la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Al tal fine è stato proposto un rafforzamento dell’operatività e del numero dei R.L.S. in funzione del loro ruolo di prevenzione, un’attenzione di gran lunga maggiore alla sicurezza dei lavoratori operanti nell’appalto (anello più debole della catena della sicurezza nello stabilimento e di cui non è conosciuto un indice infortunistico come per i diretti), un ruolo attivo e di verifica della ASL per quanto riguarda il biomonitoraggio e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori di particolari aree dello stabilimento tra cui cokerie e agglomerato, il potenziamento della struttura dello SPESAL territoriale.
Nel medio termine è stato auspicato che l’impegno diretto dello Stato in ILVA rimanga anche a conclusione dell’attuazione del Piano Ambientale, che non può subire nessun ritardo, con un ruolo di controllo e garanzia degli interventi che dovranno essere attuati dal nuovo gestore dello stabilimento per una ulteriore significativa riduzione del danno sanitario. Per quanto attiene alle malattie professionali la CGIL e la FIOM hanno riportato alla Commissione i dati acquisiti dall’INAIL per il settore industria nella provincia di Taranto, per i quali si è passati dalle 198 denunce del 2009 (di cui 45 malattie professionali riconosciute) alle 585 del 2013 (di cui 211 riconosciute), con un trend atteso in ascesa per i prossimi anni.
Nel pomeriggio l’impegno della Commissione è proseguito all’interno dello stabilimento nel quale si sono svolti sopralluoghi in fabbrica visitando l’Area Parchi minerali, l’Afo2 e la Zincatura2, durante i quali si sono evidenziate al cospetto di tale delegazione le difficoltà ed esigenze specifiche di ogni reparto riguardanti le lavorazioni più “rischiose”, quali Agglomerato, Afo, Parchi e tutta l’area a caldo. I tempi ristretti e le tante problematiche da affrontare hanno nel breve tempo sortito l’impegno – da parte dei senatori – di sostenere in Parlamento esigenze e osservazioni da noi effettuate.
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