Tempa Rossa e il Comune che non c’è… – La denuncia di Capriulo e Venere
«Si resta francamente perplessi nel constatare il pasticcio che l’amministrazione comunale sta combinando sulla vicenda autorizzativa denominata Tempa Rossa (nuovo insediamento industriale che prevede la costruzione di grandi serbatoi di stoccaggio di petrolio, con linee e pontile di pompaggio del greggio su navi petroliere)». Comincia così la nota stampa dei consiglieri comunali Dante Capriulo e Francesco Venere (Noi Democratici – Per le Città che Vogliamo).
«Nonostante i diversi pronunciamenti del consiglio comunale di Taranto di sostanziale contrarietà al progetto, così come presentato dalla società ENI, in quanto aumenta i livelli di inquinamento della città ed il rischio incidente rilevante – spiegano – ieri, in commissione consiliare, abbiamo ascoltato le dichiarazioni del dirigente comunale del SUAP che ha candidamente ammesso che allo stato dell’arte ha difficoltà a rigettare la anzidetta autorizzazione, in quanto nessun atto concreto di diniego è stato azionato da nessuno dei soggetti istituzionali interessati dagli atti d’indirizzo consiliari».
Secondo i consiglieri comunali “fa particolarmente specie apprendere che il Comune di Taranto non si è nemmeno costituito in giudizio nella causa intentata a fine aprile del 2015 dall’ENI, davanti al TAR di Lecce, e discussa a fine luglio 2015 senza che nemmeno il comune abbia pronunciato una parola o tentato di difendere la sua posizione. È un comportamento che il sindaco, quale rappresentante legale dell’ente, deve chiarire alla città e che oggi rende complicatissimo la possibilità di opporre un sensato diniego a questo nuovo insediamento dell’industria pesante nella nostra città. Ancora una volta la politica è stata messa fuori gioco dalla parte tecnica o da chi decide senza mai comparire”. Capriulo e Venere, infine, ribadiscono la loro “contrarietà a questo tipo di insediamento industriale, che aumenta i livelli inquinanti nella città, in quanto Taranto ha bisogno una nuova direttrice di sviluppo, ambientalmente compatibile e nemmeno un grammo in più d’inquinamento”. Da qui la richiesta di un’immediata convocazione del consiglio comunale.