Marcia donne e uomini scalzi: l’adesione di Fiom Cgil e Legambiente Taranto

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marcia«Fermiamo le guerre e la fame, non le persone che cercano pace, libertà e giustizia sociale». La Fiom Cgil annuncia la propria adesione alla mobilitazione che si terrà domani a Taranto, alle ore 18, in Piazza Maria Immacolata, in occasione della “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”. «La tragedia dei migranti – si legge in una nota – sta mettendo a nudo nel modo più drammatico il fallimento di un sistema economico e sociale, delle relazioni internazionali e della convivenza civile a cui la tragedia della Seconda Guerra mondiale sembrava aver posto limiti definendo principi universali per la garanzia di diritti umani, sociali e civili. Con questo intendendo mettere l’Europa al riparo dal fascismo e dal razzismo. Razzismo, localismo identitario, intolleranza verso il diverso, esclusione verso il più debole, negazione dei diritti uguali per tutti, tornano ad essere richiami ascoltati da strati sociali frammentati, impauriti dall’incertezza del futuro e dal peggioramento della propria condizione”. Inoltre, la Fiom si impegna a “rafforzare tra le lavoratrici e lavoratori il contrasto a idee antidemocratiche, razziste e xenofobe, anche in occasione delle assemblee per il rinnovo del Contratto Nazionale del Lavoro”.

Alla manifestazione di domani aderisce anche Legambiente Taranto: “La marcia è  l’occasione per chiedere con forza i primi  necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali, indicati nell’appello con cui la  Marcia delle donne e degli uomini scalzi  è stata lanciata pochi giornri fa da Venezia. Chiediamo perciò:  certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;  accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino; ma anche l’avvio di politiche diverse nei confronti dei paesi in conflitto e dove regnano corruzione, violenza e dittature”.

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