BARI – Dita intrecciate al grido “Giù le mani dal nostro mare”. Si è chiuso ieri sera sulla Rotonda del Lungomare di Bari il tour promosso dal Movimento 5 Stelle per dire “no” alle trivellazioni petrolifere lungo le coste meridionali. Sul palco, oltre a Francesco Quarto, uno dei maggiori protagonisti dell’iniziativa che ha coinvolto bagnanti in diversi lidi tra Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata, sono saliti deputati, senatori, consiglieri regionali e comunali del Movimento. Presente anche Alessandro Di Battista, l’ospite più atteso dalla gente che gremiva la piazza. Non sono mancati, inoltre, rappresentanti dell’Emilia Romagna e della Marche, altre regioni interessate da progetti di trivellazionie. E proprio queste due regioni, insieme all’Abruzzo, saranno coinvolte nelle prossime iniziative “No Triv” al fine di creare un fronte compatto contro la politica “fossile” testardamente perseguita dal governo Renzi con il decreto “Sblocca Italia”, sulla scia dei precedenti. Tutti complici, da destra a sinistra, delle lobby internazionali che vedono nel nostro mare solo una fonte di denaro.
Proprio agli inizi di agosto, i ministri dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e dei Beni culturali, Dario Franceschini, hanno firmato il decreto che dà il via libera all’utilizzo del giacimento italiano di petrolio (progetto: Ombrina Mare), in Adriatico al largo della costa abruzzese. Il giacimento è fortemente contestato da cittadini, comitati e dalla stessa regione, da cui stanno partendo vari ricorsi al Tar. Per il giacimento Ombrina, al momento è stato chiesto uno sfruttamento di 6 anni dietro il pagamento di royalty allo Stato e alla Regione Abruzzo in misura pari alle quantità estratte.
Va precisato, però, che il petrolio di Ombrina è di qualità scadente, ricco di impurità sulfuree e di indice API 17. Questo indice varia dagli 8 delle Tar Sands del Canada (il peggior petrolio del mondo) ai 40 del West Texas e dei mari del Nord (fra i migliori). Ovviamente peggiore è la qualità del petrolio, maggiori sono gli impatti sull’ambiente. Sono proprio le impurità sulfuree a dare maggiori problemi perché causano corrosione e difficoltà di trasporto del greggio, rendendo necessaria la desolforazione – l’eliminazione dello zolfo – in loco, vicino al posto di produzione. Nella foto in alto, scattata da InchiostroVerde (le nostre vacanze non sono mai solo vacanze) nella zona marina di San Vito Chietino, un tipico trabocco (antica macchina da pesca) su cui è stato issato uno striscione con la scritta “No Ombrina”. Una battaglia in difesa della natura e dell’ambiente che deve vedere tutti uniti, al di là dei confini regionali.
“Il nostro mare è in pericolo – dichiarano i pentastellati – e il folle interesse di pochi gruppi multinazionali legati ancora al vecchio modello di produzione energetica dagli idrocarburi ha portato questo governo colluso a rilasciare nove permessi di ricerca del petrolio al largo dei nostri mari Adriatico e Ionio. Il mare rappresenta un’opportunità di lavoro pulito per le regioni del Sud Italia – proseguono i cinque stelle – e il turismo sostenibile, le piccole e medie imprese e gli investimenti di chi ha scelto di acquistare una casa al mare, dopo anni di lavoro e sacrificio, sarebbero inficiati dalla semplice presenza di piattaforme petrolifere al largo. Senza considerare gli incidenti che potrebbero avvenire (il Mar Mediterraneo è un mare chiuso e da un incidente come quello del Golfo del Messico del 2011, non potrebbe forse riprendersi mai), è evidente che questa è una battaglia tra gli interessi di pochi conservatori a discapito di quelli di tutti i liberi cittadini che vogliono l’energia dal sole ed un’economia pulita“.
“Una piazza gremita di cittadini attivi, altro che quattro gatti, come ha commentato Renzi! Faremo sentire la nostra voce dentro e fuori le istituzioni”, ha detto il portavoce al Comune di Bari Sabino Mangano. “E’ bellissimo – ha sottolineato Di Battista durante il suo intervento accolto dal coro “onestà” – siamo in netta crescita a livello nazionale, nessuno di noi era mai entrato in parlamento, ci siamo preparati e a distanza di 2 anni non ci siamo venduti, nessuno di noi è immischiato negli scandali in tangenti e ruberie che coinvolgono tutti gli altri partiti. Metteteci alla prova su scala nazionale quando andremo alle prossime elezioni”.
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