“L’Ilva ha continuato a mantenere in attività l’Altoforno2 da giugno, in barba al sequestro della magistratura e costringendo gli operai a lavorare in una situazione di grave pericolo. Lo ha potuto fare anche grazie a un apposito decreto del governo Renzi, che continua a garantire impunità a un mostro che non ha mai smesso di inquinare e di mettere a rischio la vita dei cittadini e degli operai. Si guardi anche all’Altoforno4, in cui, al pari dell’Altoforno2, mancano le adeguate condizioni di sicurezza. Dobbiamo aspettare nuovi infortuni e altre morti perché l’Ilva rispetti le leggi e i diritti basilari dei lavoratori “. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alla notizia del dissequestro dell’Altoforno2 dell’Ilva di Taranto disposto dalla Procura. “Il mostro dell’Ilva è moribondo – continua l’eurodeputata tarantina – e non lo salveranno certo gli spot elettorali del governo Renzi. Occorre programmare il futuro di Taranto, lavorando a un modello economico alternativo che punti sulle reali eccellenze del territorio e che sia pronto a reggere l’urto della chiusura dell’acciaieria. Un altro modello è possibile – conclude D’Amato – e lo sarà ancora di più con la nuova classe dirigente che governerà presto l’Italia, da Taranto a Roma passando per Bari”.