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Trivelle, Verdi Manduria: “Regioni e Comuni facciano la loro parte”

Le trivelle nei mari pugliesi non sono più solo una minaccia ma una realtà, documentata dalla foto che riprende mezzi navali all’opera nel mare antistante il comune di Rotondella, apripista in questa dannata corsa all’oro nero nello Ionio. Intanto ai proclami dei Presidenti delle regioni Puglia, Basilicata, Calabria e Abruzzo non hanno sinora fatto seguito passi concreti. Nessuna di queste regioni, infatti, ha ancora deliberato la proposta di referendum abrogativo dell’art.35 del Decreto Sviluppo del 2012, quello che esclude le ricerche entro le 12 miglia marine, tranne che per le istanze in corso di istruttoria.

E’ necessario che la proposta referendaria, come richiesto formalmente dal “Coordinamento Nazionale No-Triv”, venga depositata entro il 30 settembre affinché si possa votare entro la primavera 2016, prima cioè che decorrano i 180 giorni previsti per il completamento dell’iter autorizzativo. Invitiamo pertanto il Presidente della Regione Puglia, se non lo ha ancora fatto, a convocare al più presto il Consiglio regionale per deliberare in merito. La proposta referendaria, se avanzata da 5 regioni, non richiede la raccolta delle 500.000 firme, che rappresenta data la ristrettezza dei tempi, un traguardo irraggiungibile.

Ma anche agli Enti Locali chiediamo di fare la loro parte, nei limiti delle loro prerogative. Il Comune di Trebisacce (Provincia di Cosenza) ci prova attraverso un’ordinanza emessa dal suo sindaco, tutta incentrata sul principio di precauzione. In considerazione dell’impatto ambientale devastante di questo tipo di attività, il Sindaco Francesco Mundo, ipotizzando pericoli per la salute e la sicurezza dei cittadini, invoca il principio di precauzione, sia pure in presenza di una minaccia solo potenziale. Vieta, pertanto, ogni lavoro o istallazione di macchine e ogni attività connessa alla ricerca di idrocarburi. Il Sindaco fa riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato n.4227/2013, ma ancora recentemente, con sentenza n.2495 del 28.5.2015, la Sezione V del Consiglio ha affermato l’obbligo per i pubblici poteri di agire nel senso della prevenzione anticipata “anche nei casi in cui i danni siano poco conosciuti o solo potenziali”. I presupposti giuridici dunque ci sono per un’azione di contrasto che tutti i Comuni della fascia costiera ionica dovrebbero intraprendere di concerto, così come richiesto e proposto dai noi Verdi sin dal 2010, al Consiglio Comunale di Manduria (TA).

Silvia Biasco e Gregorio Mariggiò, Co-portavoce dei Verdi di Manduria.

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