Ilva, la Fiom scrive a Renzi: “Si sblocchino risorse per rilanciare l’azienda”
«L’attuale situazione dello stabilimento Ilva ci preoccupa seriamente: il passaggio all’amministrazione straordinaria e la conseguente estromissione della vecchia proprietà ha sì evitato l’irreparabile, ma non ha ancora dato il giusto e decisivo slancio in termini di investimenti per i più importanti interventi di ambientalizzazione». Lo scrivono Giuseppe Romano per la Fiom Cgil di Taranto e i delegati Rsu Francesco Bardinella, Francesco Brigati, Stefano Leopardi e Maurizio Muschetta in una lettera al premier Matteo Renzi. «Come è noto – aggiungono – continuano a verificarsi ancora tragici incidenti che strappano la vita a lavoratori che durante questi ultimi anni con grande sacrificio e senso di responsabilità hanno continuato a fare la loro parte. Chiediamo al governo di fare altrettanto. Ad oggi il mancato arrivo dell’1,2 miliardi di euro sequestrato alla famiglia Riva e finalizzato agli interventi Aia rischia di far precipitare tutto». Per questo i rappresentanti della Fiom sollecitano «il governo, qualora i tempi si allungassero ulteriormente, a predisporre una exit strategy per reperire le risorse necessarie alle opere di risanamento ambientale, tenendo presente l’innovativa ‘Valutazione del danno sanitariò predisposta da Arpa Puglia». Le risorse necessarie al risanamento ambientale «aprirebbero – conclude la nota – un nuovo scenario anche e soprattutto per i lavoratori dell’appalto, in sofferenza da mesi, i quali sarebbero i principali protagonisti del reale cambiamento. Auspichiamo altresì che il governo apra la strada ad un nuovo e straordinario processo che coinvolga, a partire dai rappresentanti dei lavoratori, tutte le istituzioni preposte, le migliori competenze scientifiche e mettendo Arpa e Asl nelle condizioni di poter affrontare insieme a noi queste difficilissima ma determinante sfida per il rilancio del Mezzogiorno e del Paese, a partire da Taranto». (ANSA)