Ilva, il procuratore Sebastio: “Nessuna guerra con gli altri poteri dello Stato”
TARANTO – «Non ci sono intenti persecutori da parte nostra, non c’è intento di entrare in lotta o in contestazione e quelle terminologie belliche come fare la guerra non fanno parte del nostro Dna». Lo ha dichiarato il procuratore di Taranto Franco Sebastio parlando con i giornalisti dopo la lettura della sentenza del gup Vilma Gilli relativa all’inchiesta sul disastro ambientale dell’Ilva. Il riferimento è ai decreti del governo che riguardano l’Ilva, l’ultimo dei quali ha sospeso gli effetti del sequestro dell’altoforno 2, anche se i magistrati hanno intimato all’azienda di riprendere le operazioni di spegnimento. «Non ci sono – ha aggiunto il procuratore – conflitti, non ci sono guerre, ci possono essere momenti in cui si crea una dialettica vivace su pareri che possono essere originariamente discordanti, ma questo non significa che ci siano guerre». Sarebbe «assurdo – ha rimarcato Sebastio – pensare che poteri dello Stato possano entrare in guerra tra di loro. Io respingo da sempre questa impostazione, nascono questioni che possono essere importanti, difficili da valutare, anche perchè non dimentichiamo che questa è una vicenda completamente nuova nella quale probabilmente il diritto, l’interpretazione del diritto, è in itinere». «Non abbiamo – ha concluso il procuratore – grossi precedenti dottrinali o giurisprudenziali a cui fare riferimento. Anche qui stiamo lavorando con serenità: non ci sono posizioni preconcette, nè intenzioni bellicose, non ci sono puntigli, contrasti, non è una partita di tennis. Siamo tutti responsabili e a tutti i livelli istituzionali». (ANSA)