«Abbiamo sentito informalmente l’azienda per capire se ci sono novità in merito alla situazione dell’Afo2 e ci hanno risposto che stanno valutando il da farsi con l’ufficio legale. Per il momento l’impianto continua a marciare. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore». Lo afferma il segretario territoriale della Fim Cisl di Taranto Mimmo Panarelli, riferendosi alla richiesta inoltrata ieri dal custode giudiziario dell’altoforno 2 dell’Ilva, Barbara Valenzano, che intima all’azienda di riprendere le procedure di spegnimento in sicurezza dell’impianto sottoposto a sequestro senza facoltà d’uso nell’ambito dell«inchiesta sull’incidente costato la vita al 35enne operaio Alessandro Morricella. Valenzano ha chiesto inoltre all’Ilva di essere informata »entro il 24 luglio in merito alla realizzazione delle opere per procedere alle attività di spegnimento«. Secondo quanto indicato dal custode giudiziario, che ieri si è presentato nello stabilimento alle ore 13 per uscirne alle 19.30 dopo la redazione di un verbale di accesso in fabbrica, il sequestro dell’impianto viene ritenuto ancora in vigore anche se il governo ha approvato un decreto che ne sospende gli effetti. Il gip Martino Rosati nei giorni scorsi ha sollevato questione di legittimità rinviando gli atti alla Corte Costituzionale. Domani è previsto, intanto, un vertice negli uffici della procura generale di Lecce tra il procuratore generale Vignola, il procuratore di Taranto Sebastio, il presidente del tribunale di Taranto e presidente dell’ufficio gip-gup di Taranto proprio per valutare se, in attesa della decisione della Consulta, debba essere concessa o meno la facoltà d’uso dell’impianto. (ANSA)