Stiamo parlando di prospettive nuove da disegnare soprattutto per questo martoriato territorio tarantino. Abbiamo bisogno di una prospettiva nuova Presidente, ha continuato Millarte, di poter guardare al futuro con uno sguardo diverso. E questo si può fare, secondo il WWF, se si pongono le basi di una nuova forma di economia, parliamo della green economy e della blue economy, la prima che pone al centro le nostre risorse naturali, e la seconda che pone al centro il nostro mare come potenziale leva di sviluppo. Non si di prospettive future, ma di qualcosa che è già concreto, il WWF Taranto gestisce una delle nostre oasi Palude La Vela e quest’anno è stata aperta grazie ad un progetto regionale ad una maggiore fruibilità con grande successo di pubblico e partecipazione. E abbiamo compreso, ha rilevato il rappresentante ambientalista, che “gestire” bene le risorse ambientali è davvero un motore dell’economia.
Questo è un esempio da cui si può partire per mettere a sistema non solo le oasi (ben 11 in Puglia) del WWF ma tutti i parchi nazionali e regionali e le aree protette. La Puglia verde è un motore del turismo sostenibile può essere davvero la nostra nuova frontiera, ma non solo. Economia blu è legata alle attività sostenibili nel mare, all’acquacoltura bio, alle attività di fruizione che oggi con l’iniziativa della Jonian Dolphins, con l’avvistamento dei cetacei, vedono ancora una volta una realizzazione concreta Stiamo parlando di prospettive, ma anche di qualcosa che già esiste come esperienza pilota e deve essere valorizzato attraverso politiche ad hoc e la ricerca, l’intercettazione di risorse finanziarie europee e nazionali.
Il WWF vorrebbe avviare con questo governo regionale un tavolo per affrontare singolarmente i temi a partire da quello delle trivellazioni in Adriatico e Ionio, al problema degli scarichi e dei depuratori (siamo qui vicini a Manduria purtroppo) a quello della TAP, alla tutela paesaggistica (contro l’abusivismo edilizio che è una piaga) alla tutela della fauna selvatica, e naturalmente dell’ILVA di cui non si può tacere e per la quale la nostra associazione è sempre stata in prima linea costituendosi parte civile.
Su tutti questi problemi, ha concluso Millarte, noi vorremmo dare il nostro contributo di cittadinanza attiva con la consapevolezza che le denunce e le proteste da sole non bastano è arrivato il momento di costruire, anzi di ricostruire dalla nostra identità, e dalle nostre vere ricchezze. La Puglia deve e può divenire un vero laboratorio nel quale attraverso la green e la blue economy si pongano delle solide basi per il futuro del nostro ambiente naturale e dei nostri figli.
NOTA STAMPA – FABIO MILLARTE (PRESIDENTE WWF TARANTO)
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