«Ha vinto la logica del più forte, ha vinto l’interesse economico, ha vinto la marcia di un altoforno sulla vita delle persone». Così il coordinamento provinciale di Taranto dell’Usb (Unione sindacale di base) commenta l’ultimo decreto legge che sospende gli effetti del sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno 2 dell’Ilva, disposto dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente costato la vita al 35enne operaio Alessandro Morricella. «Non tener minimamente conto – aggiunge il sindacato – del valore della vita umana e renderla addirittura subalterna ad impianti fatiscenti e definiti dalla Procura ‘pericolosì è da pazzi. Dobbiamo essere consapevoli però che questo decreto rappresenta l’ennesima pezza, forse l’ultima, di un colabrodo che ogni giorno si ingrandisce sempre di più. È brutto da dire ma servirà fino alla prossima tragedia: questa è la verità». Secondo l’Usb «un governo responsabile non avrebbe esitato a prendere il toro per le corna, avrebbe dovuto iniettare risorse economiche vere se avesse avuto la volontà di tutelare la salute e la sicurezza delle persone. Noi non siamo per la chiusura, ma non accettiamo più di tirare a campare rischiando altre vite umane». (ANSA)