«Tra domenica e martedì sono avvenuti altri due gravissimi incidenti fortunatamente senza feriti, il primo in Acciaieria 2 e l’altro in Cco4 (Colata continua). Entrambi potevano avere conseguenze disastrose, ma chiaramente nessuno sa nulla, non conviene in questo momento divulgare notizie che potrebbero nuocere alla produzione». È quanto denuncia il coordinatore provinciale dell’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto, Francesco Rizzo, secondo il quale «il messaggio è che la marcia impiantistica viene prima di tutto, anche prima della salute». Il sindacalista parla inoltre delle «tante illazioni che girano sul tragico incidente costato la vita ad Alessandro Morricella, ampiamente smentite dalla decisione del gip di confermare il sequestro dell’Afo2». Il riferimento è anche alla consulenza di parte dell’Ilva che esclude un guasto tecnico e ipotizza, di contro, un errore umano in relazione al getto di ghisa incandescente che investì l’operaio mentre misurava la temperatura del foro di colata. «Illazioni – aggiunge – che servono solo a far nascere i dubbi nella testa dei lavoratori e a scaricare la responsabilità di una fermata parziale o totale dello stabilimento sulle spalle di persone innocenti». Secondo Rizzo, «la macchina del fango si è messa in moto subito dopo il sequestro senza facoltà d’uso e serve a creare il dubbio tra noi». Il coordinatore dell’Usb sostiene che «in queste ore si vocifera di incontri clandestini per organizzare proteste contro il sequestro di Afo2». «La responsabilità – conclude – non è della Procura, che fatto il proprio lavoro, ma è addebitabile a chi da tre anni promette di risolvere il problema a suon di decreti il cui unico effetto è stato quello di allungare l’agonia». (ANSA)