“La sospensione dei lavori dell’impianto di depurazione di Manduria- Sava non basta”, lo dichiarano i sette consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Viviana Guarini, Cristian Casili, Antonella Laricchia, Rosa Barone, Mario Conca, Grazia Di Bari e Marco Galante, i quali ritengono indispensabile la revoca definitiva dei progetti inerenti la realizzazione delle condotte sottomarine di Manduria e Nardò, “procedendo immediatamente – continuano i 5 stelle – alla stesura di un nuovo progetto alternativo, che sia finalizzato al corretto affinamento e riutilizzo delle acque reflue a scopo irriguo. Ricordiamo che il ricorso alle condotte sottomarine è obsoleto e anacronistico per due motivi: gli alti costi di gestione, monitoraggio e manutenzione (fattispecie nel controllo della qualità del refluo) e la fragilità delle condotte stesse (a causa delle alte pressioni e oscillazioni). In una Puglia sitibonda e a rischio di contaminazione salina delle falde, il riutilizzo delle acque reflue consentirebbe la ricarica delle stesse e apporterebbe non pochi benefici alla nostra agricoltura. Ricordiamo che le esperienze virtuose nel recupero del refluo esistono già, anche in Puglia, ed è quindi inspiegabile ostracizzare soluzioni meno impattanti, i cui costi benefici sono stati ampiamente valutati.” Inoltre, al fine di definire obiettivi di qualità ambientale più elevati e, stando a quanto sancito dalle normative vigenti, lo scarico a mare, come recapito finale, è previsto solo in extrema ratio laddove non ci siano alternative. “Visto che non è assolutamente questo il caso –concludono i 5 stelle – chiediamo la revoca immediata di suddetti progetti.”