Ilva, M5S: “Il 23 luglio l’incontro con i commissari”
Abbiamo appreso da fonti stampa il potenziale arrivo di un ottavo decreto Salva Ilva. Neanche la morte dell’ennesimo operaio riesce a far desistere il Governo dalla sua linea politica, la quale prevede che siano sacrificabili concetti come la salute dei cittadini, la sicurezza dei lavoratori e la tutela ambientale. Secondo il GIP Martino Rosati, infatti, l’impianto che è costato la vita ad Alessandro Morricella è sprovvisto dei più elementari dispositivi idonei alla protezione dell’incolumità dei lavoratori, convalidando il sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno n°2. Cosa ha intenzione di fare il Governo? Piegare ancora una volta le leggi ad uso e consumo dell’industria? Difatti, la fermata dell’altoforno n.2 costringerebbe l’ILVA a proseguire esclusivamente con la marcia dell’altoforno n.4, la quale è insufficiente da sola a garantire la produzione di energia elettrica per l’intero stabilimento: lo spegnimento di AFO2 probabilmente significa la fermata totale del siderurgico tarantino.
Perchè si è arrivati a questo? Una politica lungimirante e non asservita ai poteri forti avrebbe già programmato ed investito sulle alternative per il territorio tarantino, puntando alla chiusura delle fonti inquinanti, garantendo la demolizione degli impianti e la bonifica dei siti contaminati anziché sperperare denaro pubblico in una impresa che tutti sapevano fallimentare. Da due settimane abbiamo chiesto audizione dei commissari ILVA per discutere di questa situazione, ed abbiamo ottenuto l’incontro per il 23 luglio prossimo. Taranto ha una storia millenaria e risorse naturali che possono consentire una riconversione con modelli di sviluppo sostenibili, così come in altre parti del mondo si è avuto il coraggio di fare. Osservando quanto successo in contesti analoghi, come a Bilbao, il M5S vuole mostrare ciò che è già realtà altrove, secondo paradigmi di sviluppo che hanno permesso ai territori di vivere senza ricatti occupazionali e senza pericolo per la salute. Da Taranto deve ripartire un nuovo concetto di rivoluzione: dopo una lunga resistenza ad un modello industriale obsoleto, è ormai arrivato il tempo di far partire la rinascita.