“Vittime del dovere”: la battaglia di Contramianto

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amianto

Morirono di patologie al fegato e al rene lavorando a bordo delle navi militari e nell’Arsenale della Marina Militare di Taranto, vent’anni passati sul naviglio di Stato e in Officina a riparare motori ed in sentina tra amianto e gasolio, respirando fumi e manipolando sostanze nocive ed epatotossiche che si ritengono essere state causa del tumore che gli ha portati a decesso prematuramente. Sono i casi apripista di Contramianto, un militare ed un operaio, di una ben più ampia platea di aventi diritto che potranno richiedere il riconoscimento di ‘Vittima del Dovere’ per essere stati esposti non solo ad amianto ma anche ad altre sostanze cancerogene e dannose per la salute. Una legittima richiesta quella delle ‘Vittime del Dovere’ che prevede per l’interessato, in caso di malattia, o per gli eredi, in caso di decesso, un risarcimento sino a duecentomila euro ed una rendita mensile di millecinquecento euro.

Quindi un nuovo fronte del diritto per centinaia di richiesta a ‘Vittima del Dovere’ che potrebbero essere avanzate da ‘Contramianto e altri rischi onlus’ nei prossimi mesi per i danni alla salute subiti da militari ed operai della Difesa che negli anni si sono ammalati o sono morti a causa dell’esposizione a sostanze cancerogene e tossico nocive, lavori insalubri svolti a bordo di navi e sommergibili, nelle officine degli Arsenali e degli Stabilimenti militari di tutta Italia.

L’associazione Contramianto ritiene, dopo un accurato approfondimento giuridico, “che il diritto a Vittima del Dovere possa essere richiesto da tutti coloro che hanno contratto in servizio malattie non solo causate dall’amianto ma anche ad altre sostanze cancerogene e tossiche. La domanda potrà essere avanzata sia direttamente dal dipendente, militare o civile, o in caso di decesso dai famigliari indipendentemente dal tempo trascorso per la lesione subita in quanto il diritto al riconoscimento a Vittima del Dovere è imprescrittibile”, si legge in un comunicato dell’associazione.

Le istanze trovano sostegno nel parere espresso dal Consiglio di Stato che già aveva indicato tra i possibili destinatari del diritto a ‘Vittima del Dovere’ gli esposti non solo all’amianto ma anche ad altre sostanze nocive quali agenti biologici, chimici, cancerogeni, ecc. indicando la straordinarietà degli effetti sulla salute al servizio reso sulle unità navali o in strutture e mezzi. Una indicazione dell’organo giuridico che chiariva come il diritto al riconoscimento a ‘Vittima del Dovere’ potesse essere richiesto qualora l’esposizione all’amianto e agli agenti dannosi presenti sulle navi e nei luoghi di lavoro avesse determinato effetti alla salute del personale militare e civile del Ministero della Difesa innegabilmente esposto a maggiori pericoli rispetto al servizio reso in altre ordinarie condizioni.

Nei decenni potrebbero essere stati migliaia i militari e gli operai esposti all’amianto ma anche ad idrocarburi, ipa, gasolio, solventi, olii minerali, benzene, vernici, altre sostanze epatotossiche, fumi tossici, radiazioni, altri cancerogeni e prodotti pericolosi per la salute umana “che potrebbero aver determinato nel tempo possibili effetti morbigeni e mortali in gran parte misconosciuti ed i cui dati seppure parziali riconducono non solo a patologie asbesto correlate, mesotelioma, tumore del polmone e della laringe, ma anche al cancro di organi bersaglio come rene, fegato, stomaco, tumore alla vescica e alle vie biliari, molti anche i casi di leucemie, mieloide e mieloma, sarcoma, tumore del pancreas e agli organi genitali, casi che rappresentano la punta di un iceberg di malattie sommerse per le quali Contramianto ha chiesto al Ministero della Difesa ed in particolare alla Marina Militare di fare chiarezza fornendo i dati anonimi collettivi delle patologie anche neoplastiche di militari e civili con causa di servizio o malattia professionale. Dati indispensabili al fine di avviare di concerto con il Ministero della Salute un programma di screening per la sorveglianza sanitaria di tutti gli ex esposti ad amianto ed altri cancerogeni”.

Al fine di favorire l’accesso agli aventi diritto a ‘Vittima del dovere’ e per conoscere i programmi di sorveglianza sanitaria per la tutela della salute Contramianto mette a disposizione le proprie strutture della Rete di Supporto Sociale che potranno assistere tutti gli interessati.

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