TARANTO – L’Ilva avrebbe presentato istanza di dissequestro dell’Altoforno 2, l’impianto dove l’8 giugno si è verificato l’incidente che ha coinvolto il 35enne Alessandro Morricella, deceduto quattro giorni dopo a causa delle gravi ustioni riportate. Ricordiamo che la Procura di Taranto ha disposto il sequestro preventivo senza facoltà d’uso il 18 giugno scorso. L’Ilva avrebbe consegnato la relazione messa a punto dai tecnici della Paul Wurth sulla dinamica dell’incidente. Una relazione che farebbe pesare su responsabilità umane le cause di quanto accaduto. L’istanza di dissequestro si baserebbe su due assunti: il primo, ma questa non è una novità visto che l’azienda l’ha fatto presente nell’incontro di venerdì con i sindacati a cui erano presenti anche i legali dell’Ilva, è che le prescrizioni ordinate dallo SPESAL da attuare entro 60 giorni (vietare l’uso del “pozzino” ghisa per i prelievi riferiti al controllo di temperatura, spostare la postazione dei prelievi, da frontale a laterale, e realizzare una protezione maggiore per gli operatori del piano di colata) sono state già attuate. Inoltre, lo SPESAL non aveva ordinato il fermo dell’altoforno 2.