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Teleperformance: convocato il tavolo al ministero del Lavoro

Il ministero del Lavoro ha convocato per il 25 giugno, a mezzogiorno, una riunione con azienda e sindacati alla presenza del sottosegretario Teresa Bellanova per discutere della vertenza del call center Teleperformance. I sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc hanno sospeso lo sciopero annunciato di 8 giorni (due ore per turno), a partire da ieri, dopo che la società ha fornito rassicurazioni sul pagamento degli stipendi. L’azienda nei giorni scorsi ha comunicato alle organizzazioni sindacali le difficoltà a mantenere aperte alle attuali condizioni le sedi di Taranto (che occupa 1700 dipendenti diretti e mille a progetto) e di via di Priscilla a Roma, attualmente in perdita, paventando la chiusura degli stabilimenti e la delocalizzazione. Il management ha proposto da tempo la modifica dei contratti di lavoro e la riduzione del monte ore lavorate da 33 a 20-24. Quello che preoccupa le organizzazioni sindacali è l’avvio del processo di societarizzazione, ovvero lo scorporo della sede di Parco Leonardo di Fiumicino, unica in attivo, e la conferma delle altre due sedi nella società ‘In e Out’ con le commesse minori e l’utilizzo estremo della flessibilità.

Questa convocazione – ha commentato Andrea Lumino della SLc Cgil di Taranto – può essere quella decisiva: il Governo è l’unico che può darci una mano a uscire indenni da questa situazione difficile. Senza ricatti o flessibilità fuori legge,ma provando a dare risposte di settore. Trovare una soluzione non sarà semplice – ha aggiunto Lumino – e siamo coscienti che la trattativa sarà dura e complicata, ma siamo altrettanto convinti che ora possiamo trovare una via di uscita. Questo piccolo passo avanti è il frutto degli sforzi dei lavoratori che hanno capito la delicatezza del momento e della battaglia del sindacato che non ha accettato i ricatti aziendali ed è per continuare su questa strada che per il 23 giugno abbiamo deciso di indire una serie di assemblee per continuare ad ascoltare i lavoratori”.

Teleperformance deve uscire dalle perdite che si stanno accentuando su Taranto – ha dichiarato l’ad Gabriele Piva al Sole24ore -. Non possiamo più sopportare quei costi. Della maggiore flessibilità abbiamo bisogno, tant’è che nel giro di un anno ben 500 lavoratori di Taranto, sui 1600 a tempo indeterminato, hanno scelto di passare alle 20 ore. Un anno fa non ne avevamo nessuno e le 20 ore sono una scelta che ormai tutti i nostri principali competitori hanno effettuato. Senza un accordo di questo tipo – aggiunge Piva -, i call center di Taranto e Roma via Di Priscilla usciranno dal perimetro di Teleperformance. Cosa questo significherà, se la messa sul mercato e quindi la vendita, oppure la loro chiusura, adesso non lo possiamo dire, ma di sicuro Teleperformance le perdite di Taranto non può più coprirle”.

Sulla vicenda è nuovamente intervenuto l’on. tarantino Donatella Duranti dei SEL. “Ho discusso in Aula una interrogazione urgente sulla vertenza Teleperformance, che mette a serio rischio oltre 2000 fra lavoratrici e lavoratori della città di Taranto. Di mercoledì, infatti, la notizia della rottura della trattativa fra i sindacati ed i vertici della azienda, avvenuta durante il tavolo convocato a Roma da Confindustria con tutte le parti coinvolte. I dirigenti hanno continuato ad opporre il muro del ricatto alle rappresentanze sindacali confermando la societarizzazione del polo di Taranto, che andrebbe ad acuire in maniera irreparabile la già difficile situazione sociale ed occupazionale del capoluogo jonico. Ho chiesto alla Ministra Guidi la convocazione immediata di un tavolo interministeriale nazionale che affronti in maniera risolutiva una vertenza che va avanti da troppo tempo, e che ciclicamente mette a repentaglio il futuro di migliaia di famiglie. La risposta ottenuta, come spesso accade, è stata vaga ed intrisa di semplici buoni propositi.

La Ministra ha ricordato l’esistenza di un tavolo nazionale che si occupa delle problematiche del settore dei call center, che ad onor del vero mi risulta non venga convocato da ormai troppi mesi, e si è limitata ad auspicare che le amministrazioni non utilizzino il regime del massimo ribasso nelle gare per l’aggiudicazione degli appalti, dichiarandosi infine disponibile all’apertura di un tavolo nazionale, accusando le parti però di non averne ancora fatto richiesta. Ho trovato queste ultime affermazioni inaccettabili. Un Ministro della Repubblica ha il dovere di adottare provvedimenti e non auspici, e per quanto riguarda la convocazione di un tavolo nazionale, i sindacati tutti hanno lanciato l’allarme sin da gennaio di quest’anno ed io, insieme ad altri parlamentari jonici, ho inviato richiesta scritta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una decina di giorni fa. Mi auguro che il Governo si attivi immediatamente per risolvere la situazione della seconda realtà produttiva di Taranto e per risarcire le lavoratrici e i lavoratori dei sacrifici sostenuti in questi anni con una soluzione definitiva, che riconosca il loro diritto alla stabilità del posto di lavoro e ad una giusta retribuzione”.

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