Ilva, produzione giornaliera: -27% in meno nel 2015 – I commissari: inquinanti ridotti
Nei primi quattro mesi del 2015 la produzione giornaliera all’Ilva di Taranto è stata di circa 12,4 kt/al giorno, il 27% in meno rispetto alla media del 2014. Lo affermano i commissari straordinari nella prima relazione sulla gestione del gruppo. Ciò sarebbe dovuto a due motivi in particolare: lo spegnimento dell’altoforno 5 (12 marzo), in ossequio all’Aia, e «la mancanza di forniture stabili» causata dal blocco della fabbrica da parte degli autotrasportatori e dalle loro agitazioni per i crediti risalenti a prima dell’amministrazione straordinaria.
Dati sulla qualità dell’aria adiacente allo stabilimento di Taranto
“La qualità dell’aria esterna allo stabilimento siderurgico di Taranto dell’ILVA – si legge nella relazione – viene costantemente monitorata attraverso una rete di centraline gestite dall’ARPA Puglia i cui dati vengono resi disponibili al pubblico sul sito web di ARPA Puglia, nonché formano oggetto di reportistica periodica effettuata da parte della stessa Agenzia. La centralina di via Machiavelli è quella più completa dal punto di vista di inquinanti monitorati ed è generalmente presa a riferimento per la caratterizzazione della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi, vicino all’area industriale. Nell’area in questione sono presenti, oltre all’ILVA, anche altre attività industriali, l’attività portuale e importanti vie di comunicazione quali principalmente: Taranto-Reggio Calabria, Taranto-Brindisi e Taranto-Statte. Tra i parametri monitorati nella suddetta centralina che hanno destato particolare attenzione per gli effetti sulla salute pubblica, vi sono le polveri sospese (PM10 e PM2,5) e il benzo(a)pirene. Inquinanti che, oltre ad avere diverse origini naturali e antropiche, sono anche riconducibili alle emissioni derivanti dall’attività produttiva dello stabilimento siderurgico. Tali inquinanti hanno avuto nel tempo una progressiva riduzione, come rappresentato dagli andamenti riportati nei grafici che seguono, elaborati sulla base dei dati disponibili resi pubblici da ARPA Puglia”.