“Una firma importante”, ha sottolineato in apertura il presidente Lazzàro: “Investiamo assieme all’Università di Bari – ha aggiunto – in termini di risorse umane e di imprese che si mettono a disposizione. Il nostro obiettivo principale è assicurare alle nostre aziende servizi efficaci ed agili per essere competitivi sul mercato. Questo accordo produrrà progetti di ricerca e servizi che vanno incontro al mercato, uno di questi progetti è mirato in particolare sul settore agroalimentare. E’ un momento importante per Confagricoltura – ha rimarcato Lazzàro – per il legame forte con il rettore, mio maestro anche di vita”.Alla base c’è una “ricetta” su cui scommettere: “Crediamo che innovazione, ricerca, competitività e sostenibilità ambientale siano le parole chiave su cui le imprese agroalimentari devono investire per essere competitive sul mercato. Per realizzare tutto questo ci metteremo competenze ed esperienze aziendali finalizzate ad intraprendere percorsi innovativi assieme ai ricercatori dell’università di Bari. Lo abbiamo già fatto con la clinica mobile della Facoltà di Veterinaria in campo zootecnico e siamo già pronti con un Master nel settore agroalimentare che spero veda la luce a breve”.
Un “feeling” tra imprese e mondo accademico che è già molto avanti. Lo ha ribadito il professor Uricchio: “Stiamo realizzando una serie di iniziative con competenze trasversali, a Taranto come a Bari. Ci rivolgiamo ad un territorio vasto e in questa prospettiva mettiamo in campo le nostre facoltà di Agraria, Farmacia e Medicina, in particolare nella promozione della salute attraverso il cibo. Coniugare innovazione, ricerca e settori trainanti dell’economia sono un fattore di crescita su cui l’Università è molto attenta. Progettualità e competenze producono iniziative immediate già in cantiere, grazie a un modello di università aperta ai territori e al sistema produttivo che vogliamo sempre più promuovere”.
Il presidente Sportelli, padrone di casa, ha chiarito il ruolo che la Camera di Commercio di Taranto può giocare: “Siamo qui – ha detto – perché questi eventi ci parlano di fattori di crescita e di sviluppo e perché la Camera di Commercio, nel 2015, si concentrerà particolarmente sul settore agroalimentare, con progetti dedicati. E siamo qui anche perché il rettore Uricchio e la sua Università si battono tenacemente e in modo costante per il nostro territorio. Sono tutti segnali utili per provare ad uscire dalla crisi: ho fiducia che dopo aver toccato il fondo le cose possano cambiare”.
L’obiettivo dell’accordo, così come formalizzato nel protocollo, è raggiungere un “più stretto collegamento tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, al fine di promuovere lo sviluppo economico attraverso l’applicazione di tecnologie e ricerche che proiettino l’imprese agricola ed agroalimentare in dinamiche virtuose”. Un legame forte basato sull’impegno reciproco (art. 2) “a individuare attività rispetto alle quali collaborare nella realizzazione di attività di formazione, studio, ricerca e diffusione di informazioni su temi di comune interesse, in particolare volte a favorire la conoscenza, lo ricerca e la crescita economica e sociale, per la salvaguardia e il rispetto dell’uomo e dell’ambiente”.
La collaborazione, inoltre, si realizzerà attraverso (art. 3) “la condivisione di infrastrutture per la realizzazione delle attività che saranno di volta in volta individuate e regolate da accordi attuativi della presente Convenzione; promozione e realizzazione di attività interdisciplinari e formative su materie e temi di comune interesse”.
Sarà importante, poi, l’impegno di Confagricoltura Taranto e Università di Bari nel (art. 4) “fornire il supporto scientifico per lo svolgimento di ricerche scientifiche, convegni, seminari, conferenze ed attività formative”, nonché nel “partecipare a bandi pubblici e privati per il finanziamento di attività oggetto della Convenzione”. Confagricoltura Taranto, infine, si impegnerà, nell’ambito del proprio “programma di Internship, a realizzare stage formativi e di orientamento al lavoro, anche rivolti a studenti e laureati dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro”.
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