Cementir, ‘La Pulisan’ licenzia
TARANTO – Non si è ancora risolta la vertenza riguardante i lavoratori addetti alle pulizie civili ed industriali nello stabilimento Cementir. La Fisascat Cisl, a seguito della nota di licenziamento collettivo per riduzione del personale (legge 223/1991) da parte dell’azienda ‘La Pulisan srl’ titolare dell’appalto di pulizie civili ed industriali presso lo stabilimento Cementir di Taranto, “e della forte incertezza sulla prosecuzione dello stesso, oltre alla mancanza degli ammortizzatori sociali per i nostri associati, comunica l’insoddisfazione di quanto pervenuto, che allo stato attuale comporterebbe il licenziamento dei 18 operatori all’interno dello stabilimento Cementir di Taranto; l’insoddisfazione di quanto concordato con la Direzione Cementir in data 21 maggio (non avendo mai avuto un tavolo di confronto)”.
Negli ultimi 6 mesi precedenti “più volte abbiamo tentato di riprendere un confronto con la Cementir e con ‘La Pulisan srl’ per trovare le possibili soluzioni occupazionali prima dello scadere degli ammortizzatori sociali in deroga (31 maggio), senza ricevere mai alcun segnale di disponibilità ad un confronto costruttivo. Ad oggi pur in presenza di garanzie reali per un confronto atto a trovare soluzioni per questi lavoratori mai è pervenuta a questa federazione alcuna lettera per un incontro”. Per questo a seguito dell’assemblea sindacale svolta mercoledì con i lavoratori “sono emerse tutte le loro preoccupazioni e frustrazioni per i loro futuro economico e delle loro famiglie. Pertanto si proclama lo stato di agitazione di tutti i lavoratori preannunciando che se non riceveremo alcuna nota per un tavolo tra tutte le parti avvieremo tutte le iniziative di lotta a far data dal 16 giugno 2015. Riteniamo che le scelte imprenditoriali nel ridurre drasticamente l’appalto fatte dall’azienda Cementir sul territorio tarantino, non possono essere accettate da questa organizzazione sindacale soprattutto in questo momento particolare di grave crisi occupazionale che sta attraversando il nostro territorio ed anche per il rispetto dei lavoratori che operano nello stabilimento da circa 40 anni”.