Bonifiche Tamburi: i “Liberi e Pensanti” denunciano “presa in giro”

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TARANTO – Questa mattina alcuni rappresentanti del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti” sono stati al quartiere Tamburi, tra la gente, ed hanno distribuito un volantino che contiene quanto segue.

bonifiche pensantiLe chiamano bonifiche ma sono solo una presa in giro. Vi fanno intendere che dopo questo intervento la vita al quartiere Tamburi sarà migliore ma mentono sapendo di mentire.  Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti informa i tarantini e, in particolar modo, gli abitanti del quartiere Tamburi, che due ingegneri della ditta Axa (ditta appaltatrice dei lavori di bonifica) e un architetto (Direttore dei Lavori per conto del Comune di Taranto), esponenti del progetto “Tamburi terra pulita”, hanno dichiarato che: “A seguito di analisi e valutazioni non meglio specificate, le aree evidenziate in chiaro nella mappa, sono a rischio non accettabile”. L’hanno detto in occasione del primo dei due incontri con la cittadinanza (l’altro è previsto il 9 giugno alle ore 16.00 presso la sede del Comune al primo piano di Piazza De Amicis) finalizzati all’illustrazione dell’intervento di bonifica costato alle casse pubbliche (a tutti noi) circa 2 milioni di euro.

I primi dubbi sulla reale efficacia di questo intervento si sono evidenziati facendo una semplice osservazione: le operazioni di “bonifica” previste da queste lavorazioni riguardano solo alcune delle porzioni dei terreni interessati dalla contaminazione, quindi ci saranno aree del quartiere Tamburi che rimarranno comunque contaminate. In pratica, mentre in certe zone si tolgono trenta centimetri di terreno inquinato, in altre si lascia tutto così com’è, secondo un criterio di scelta delle aree che non appare davvero razionale. Il criterio di scelta delle zone da “bonificare” ha tenuto conto delle reali esigenze di svago dei bambini oppure ci si è limitati a una fredda analisi matematica?

In queste aree saranno rimossi/sostituiti trenta centimetri di terra. Le domande senza risposta sono tante a cominciare dalla più banale ma fondamentale: che senso ha bonificare se le fonti inquinanti e il parco minerali continuano a spargere veleni? Sono al sicuro gli abitanti del quartiere che sono “al di fuori” di queste aree dove i veleni “amano” depositarsi? Sarà ritirata l’ordinanza che vieta ai bambini del quartiere di giocare nelle aiuole? I 2 milioni di euro sono spesi inutilmente dato che: la fonte inquinante è ancora attiva; non si sta facendo nulla per abbattere le emissioni; lo Stato adatta le leggi affinché non venga mai compromessa la produzione. Il tutto a danno dei tarantini e, in particolar modo, dei cittadini del quartiere Tamburi. Politici, istituzioni e gli stessi tecnici sfuggono alle domande e non dicono la verità, ma ciò che stupisce di più è che queste risposte non interessano alla stragrande maggioranza dei tarantini a cominciare da quelli del quartiere.

 

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