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Il festival biodiversità nel cuore della Valle d’Itria

Somari carichi di oro. L’uva dal colore biondo intenso del brindisino, trasformata in mosto dolce e corposo e spedito alle grandi case vinicole del Nord per diventare vino da etichetta. Centinaia di quintali di grappoli, trasportati dai vigneti alle nostre cantine, a dorso d’asino. Per questo, quell’uva che valeva oro, i produttori locali la chiamavano “Susumariello”. E’ uno dei vitigni pugliesi più antichi, di cui si erano perse le tracce e la memoria. Oggi, grazie alla passione di viticultori attenti e a progetti mirati, il Susumariello, insieme ad altri vitigni autoctoni della Puglia (come l’Ottavianello, il Minutolo, il Moscatello selvatico) sono stati salvati dall’oblio e vengono messi in produzione , conquistando consensi e utili sui mercati nazionale ed estero.

I vitigni autoctoni e locali in Puglia sono oltre 20 e saranno i protagonisti di Cultivar 2015, il festival della biodiversità. La sesta edizione, dopo il successo di pubblico dell’anno scorso, si sta svolgendo nuovamente nella suggestiva Masseria Mangiato, sulla strada che da Martina Franca porta al Alberobello, nel cuore della Valle D’Itria. Non solo vitigni: protagonisti della rassegna saranno anche il capocollo di Martina Franca, il pomodoro Fiaschetto coltivato nella riserva di Torre Guaceto, la birra artigianale, la canapa gourmet, il celebrato grano Senatore Cappelli. Sino a domani, si potranno degustare vini e assaporare i prodotti di Puglia, partecipando a laboratori del gusto, cooking show, incontri con esperti, spettacoli e animazioni. Quattro giorni di iniziative a contatto con produttori, artigiani e chef. La mostra mercato si apre alle 10 del mattino. I vari eventi a partire dalle 17 (il programma dettagliato su www.galvalleditria.it). L’ingresso è gratuito.

Cultivar 2015 è organizzato dall’associazione culturale Cultivar Eventi, in collaborazione con il Gruppo Azione Locale della Valle d’Itria. “In passato, per anni la Puglia ha contribuito al successo dei grandi vini del Piemonte, della Toscana, del Veneto e della Francia – spiega Nicola Corrente, presidente di Cultivar Eventi e organizzatore del festival -. Adesso finalmente siamo in grado di produrre in casa nostra ottimi vini grazie alle recenti politiche regionali e al contributo dei Gal che gestiscono i fondi europei. Cultivar esiste proprio per sensibilizzare e promuovere i frutti della nostra terra, sapori e profumi che ricordano l’importanza della biodiversità, ma offrono anche importanti opportunità economiche per l’enogastronomia pugliese”.

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