Il Consiglio di Amministrazione di Coop Estense, riunitosi venerdì 29 maggio per discutere dello stato delle trattative sindacali, “esprime rammarico, stupore e delusione, per la scelta fatta dalle organizzazioni sindacali di non accogliere una proposta di accordo che avrebbe salvaguardato tutti i posti di lavoro della rete di vendita in Puglia e Basilicata. Si è infatti conclusa così, con un inspiegabile “nulla di fatto”, la trattativa avviata all’inizio di marzo quando Coop Estense ha pubblicamente dichiarato la necessità di intraprendere un piano di recupero della grave perdita che vive la propria rete al Sud: 50 milioni di euro negli ultimi 5 anni, di cui 12 milioni persi nel 2014”. “Per far fronte ad una situazione di straordinaria difficoltà che colpisce il Mezzogiorno, ben testimoniata dall’uscita dal Sud di numerose catene del commercio, Coop Estense ha avviato un piano di azioni per salvaguardare la presenza dell’insegna Coop. Efficienze gestionali, maggiore redditività dalle politiche commerciali, recupero del costo del lavoro sono i tre ambiti di intervento su cui Coop Estense ha deciso di agire, con l’obiettivo del pareggio economico entro la fine del 2017 – si legge nella nota -. Sul versante del lavoro, con un obiettivo di recupero di 4 milioni di euro, la cooperativa aveva formulato una riorganizzazione delle attività dei reparti Generi Vari e pescherie che avrebbe consentito una riduzione consistente di costi ma che avrebbe anche comportato la messa in mobilità di 227 lavoratori. In questi tre mesi Coop Estense e sindacati si sono confrontati per ricercare soluzioni alternative che salvaguardassero i livelli occupazionali. Purtroppo il confronto ha sempre visto la sola cooperativa proporre soluzioni, mentre da parte sindacale sono giunti solo vincoli o dinieghi”.
“Il 14 maggio le organizzazioni sindacali hanno respinto una proposta di Coop Estense con la quale la cooperativa avrebbe ridotto della metà l’obiettivo di recupero economico fissato (da 4 a 2,1 milioni di euro), ma salvaguardato interamente i posti di lavoro. La proposta prevedeva la sospensione temporanea del contratto integrativo aziendale, fino al risanamento economico della rete di vendita, e la limitazione degli interventi organizzativi a tre soli punti vendita anziché tutta la rete – si legge ancora -. Nella trattativa del 21 maggio Coop Estense ha fatto un ulteriore sforzo rendendosi disponibile a mantenere tutti i posti di lavoro ritirando la procedura di mobilità, ridimensionare gli obiettivi di recupero economico a 1,3 milioni di euro, limitare la sospensione del contratto integrativo solo ad alcune voci economiche, impegnarsi a non aprire nessuna procedura di mobilità né a ricorrere ad ammortizzatori sociali per eventuali esternalizzazioni”.
“L’accordo su questa proposta sembrava possibile, ma è saltato per una pretesa assurda e inaccettabile delle organizzazioni sindacali: la rinuncia a priori per la cooperativa a sperimentare forme di esternalizzazione. Pretesa inaccettabile poiché ogni azienda ha la necessità di sperimentare nuove forme di organizzazione nella ricerca di maggiore efficienza e competitività (a maggior ragione dove ci sono perdite ingenti come quelle registrate dalla cooperativa). Assurda perché la cooperativa era disposta a sottoscrivere un impegno formale per salvare tutti i posti di lavoro. Il sindacato per questa assurda pretesa ha fatto una scelta precisa: rinunciare a salvare i posti di lavoro” conclude Coop Estense.
LA REPLICA: MA LE COSE STANNO DIVERSAMENTE
La nota di Coop Estense non è piaciuta a chi segue da vicino la vertenza. Fonti sindacali fanno notare che l’azienda, in questa nota, non specifica cosa comporta per i lavoratori l’accordo proposto e che la somma indicata- 1.3 milioni di euro – uscirebbe proprio dalle tasche dei dipendenti. Così come non si parla delle esternalizzazioni e del lavoro sottopagato e senza tutele che viene prospettato. Inoltre, non sarebbe corretto quanto asserito in merito alla riduzione del recupero economico da 4 a 1.3 milioni. Questa somma – 1.3milioni – è proprio la somma che l’azienda aveva dichiarato di voler recuperare.
I sindacati continuano a rimproverare all’azienda il mancato impegno a non esternalizzare per i tre anni successivi alla sottoscrizione dell’accordo. Coop Estense ha rifiutato di allungare i tempi previsti per raggiungere il pareggio economico e di togliere i premi alle figure intermedie ed ai capi. Una situazione che ha spinto Filcams, Fisascat e UilTucs a confermare lo sciopero del prossimo 4 giugno per l’intera giornata in tutti i negozi di Coop Estense della Puglia e della Basilicata. Ricordiamo che la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla Cooperativa interessa 147 dipendenti di tutta la rete vendita di Puglia e Basilicata.
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