I sindacati, dunque, hanno dovuto accettare quanto proposto dall’azienda, ottenendo in cambio la possibilità di gestire gli esuberi, che almeno per il momento avverranno soltanto su base volontaria. Bocciata, sino ad ora, la richiesta di applicare i contratti di solidarietà. A coloro i quali accetteranno la mobilità incentivata, saranno offerti 30mila euro. “La vertenza non è chiusa per niente – osserva Francesco Gagliardi della Filcams Cgil -. Nei prossimi giorni effettueremo un’altra assemblea assieme ai colleghi della Fisascat e della Uiltucs. I 75 giorni istituzionali di tempo per discutere la richiesta dei licenziamenti non sono ancora scaduti. Quasi certamente andremo al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, guidato dalla Guidi. Oltre alle uscite incentivate volontarie, insisteremo ancora sui contratti di solidarietà e sull’utilizzo più ampio possibile degli ammortizzatori sociali”. C’è ancora molto da fare e da dire dunque su questa vertenza.
G. Leone
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